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La Bce non cambia direzione su tassi e Qe. L’euro accelera e viaggia …

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Draghi: tassi bassi ancora a lungo

La Bce non cambia direzione su tassi e Qe. L’euro accelera e viaggia oltre quota 1,25 dollari

  • – di Redazione online
La conferenza stampa di Draghi (Reuters)
La conferenza stampa di Draghi (Reuters)

Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%. Secondo quanto indicato nel comunicato, il Consiglio direttivo si attende inoltre che i tassi di interesse di riferimento «si mantengano su livelli pari a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività». Rimangono dunque immutati sia i tassi che la forward guidance.

Tassi fermi certamente per tutto il 2018
«Sulla base della consueta analisi economica e monetaria - ha detto il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza stampa a Francoforte - abbiamo deciso di mantenere invariati i tassi di interesse di riferimento della Bce. Continuiamo ad attenderci che rimangano su livelli pari a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l'orizzonte dei nostri acquisti netti di attività». Draghi ha anche puntualizzato che «in base ai dati macroeconomici disponibili al momento, ci sono pochissime possibilità di un rialzo dei tassi quest'anno».

Euro, incertezza da monitorare
«La recente volatilità nei tassi di cambio richiede attenzione circa le possibili implicazione sulla stabilità dei prezzi nel medio termine» e «il rafforzamento dell'euro rappresenta una fonte di incertezza da monitorare», ha detto Draghi. Sul versante della crescita dell’Eurozona, resta «robusta» e indicano un’accelerazione a inizio d’anno.

L'euro si è rafforzato ancora e si è spinto oltre quota 1,2525 dollari corso della conferenza stampa del presidente della Bce.

La polemica sui cambi pilotati da Washington
A questo proposito Draghi ha accennato più volte, pur senza mai fare nomi, a «statement» e politiche messe in atto «altrove» che darebbero maggiore spinta al rafforzamento dell'euro. Un riferimento agli Stati Uniti, in particolare alle parole pronunciate a Davos dal segretario al Tesoro Steven Mnuchin, che ha espresso soddisfazione per la debolezza del dollaro e per l'effetto che questa ha sulle esportazioni. Come a dire, quindi, che il cambio sarebbe pilotato da chi ha interesse ad avere un tasso favorevole. Fare dichiarazioni sui tassi di cambio, ha detto ancora Draghi, finisce inevitabilmente con l'avere un effetto sui medesimi e dunque equivale a cercare di farli arrivare verso l'obiettivo desiderato.

«Vittoria definitiva sulla crisi? Ancora no»
«Possiamo dichiarare vittoria? no». Così il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza stampa a Francoforte sottolineando comunque durante la riunione con i governatori sono stati rivisti gli sviluppi da ottobre ad oggi e l'unico vero elemento di novità che è stato riscontrato è «un continuo rafforzamento dell'economia, ancor più delle attese».

«Inflazione, crescente fiducia»
«L'inflazione resta frenata e dovrebbe rimanere sui livelli attuali», ha poi detto Draghi, aggiungendo che l'inflazione core dovrebbe «aumentare gradualmente nel medio termine». Il robusto passo di espansione dell'economia e la trasmissione della politica monetaria portano a una «fiducia crescente» che l'inflazione convergerà verso l'obiettivo di lungo termine, cioè vicino ma sotto il 2%, secondo Draghi.

Come procede il Qe
«Gli acquisti di titoli da parte della Bce nell'ambito del Qe non favoriscono nessun paese e sono determinati per quanto riguarda la loro entità dallo schema del capitale Bce», ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi. E, a questo proposito, gli acquisti netti di attivi nel quadro del programma di quantitative easing procederanno al ritmo mensile di 30 miliardi di euro sino alla fine di settembre 2018 o anche oltre se necessario, «e in ogni caso finché il Consiglio direttivo non riscontrerà un aggiustamento durevole dell'evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione», si legge nel comunicato di fine vertice del consiglio direttivo della Bce.

«Se le prospettive diverranno meno favorevoli o se le condizioni finanziarie risulteranno incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento durevole del profilo dell'inflazione – prosegue il comunicato - il Consiglio direttivo è pronto a incrementare il programma di acquisti n termini di entità e/o durata».

L'Eurosistema inoltre reinvestirà il capitale rimborsato sui titoli in scadenza per un prolungato periodo di tempo dopo la conclusione degli acquisti netti di attività e in ogni caso finché sarà necessario. «Ciò contribuirà – si spiega, infine - sia a condizioni di liquidità favorevoli sia a un orientamento di politica monetaria adeguato».

«Espansione ciclica, i Paesi approfittino dei tassi bassi»
Parte dell'attuale espansione è ciclica e dunque non durerà all'infinito. I paesi, non solo l'Italia, devono approfittare di questo momento di crescita e tassi bassi per ricreare spazio di manovra per affrontare nuove crisi, in particolare ricostituendo cuscinetti fiscali, ha infine sostenuto il presidente della Bce. Draghi ha notato come in pochissimi casi si stia parlando di riduzione dei bilanci governativi, anzi in molti casi si continui a parlare di espansione dei medesimi non cogliendo il momento favorevole per ridurre il debito. Un richiamo alla realtà anche per i partiti impegnati nella campagna elettorale italiana. (Al.An.)

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