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Cina, produzione industriale in crescita del 7,2% nel primo bimestre

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Cina, produzione industriale in crescita del 7,2% nel primo bimestre

(Afp)
(Afp)

Cresce l’economia cinese nei primi due mesi del 2018, nonostante la stretta finanziaria per contenere i rischi sistemici e l'attività di repressione delle attività inquinanti. Secondo i dati del National Bureau of Statistics rivelati in mattinata dal portavoce in conferenza stampa, la produzione industriale si è attestata a +7,2% (le stime erano di + 6,1%), gli investimento fissi gennaio-febbraio hanno fatto registrare + 7,9%, le vendite al dettaglio +9,7%, gli investimenti del settore privato + 8,1%% (un dato significativo, visto che rappresentano circa il 60% dell'investimento complessivo cinese).

Anche gli investimenti fissi, dunque, hanno battuto facilmente le previsioni, mentre la crescita delle vendite al dettaglio è migliorata rispetto a dicembre, anche se leggermente inferiore alle aspettative per i primi due mesi dell'anno.
Il premier Li Keqiang ha fissato nel suo discorso al Parlamento in Plenaria che la Cina punta ad espandere la propria economia del 6,5% quest'anno, lo stesso obiettivo che ha battuto facilmente nel 2017 in parte grazie alla spesa per le infrastrutture governative e al credito bancario record. Quest'anno Pechino sarà più cauta nello spendere perché dovrà concentrarsi sulla riduzione dei rischi derivanti dal debito crescente.

La produzione industriale è dunque aumentata del 7,2% nei primi due mesi di quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, superando le stime degli analisti per un aumento del 6,1% e in forte rialzo dal 6,2% di dicembre.
Certo, i dati di inizio anno risentono dell'effetto legato al Nuovo anno lunare, quindi un quadro più certo sarà possibile averlo in aprile, quando saranno diffusi i dati del primo trimestre.

Il rallentamento cinese è sempre in agguato, anche se l'effetto 2017 molto positivo si fa ancora sentire. I dati del commercio la scorsa settimana hanno mostrato che le esportazioni sono cresciute a febbraio al ritmo più veloce in tre anni, bisognerà però tenere presente che le relazioni commerciali con gli Stati Uniti si sono rapidamente deteriorate a causa della guerra sui dazi innescata da Donald Trump.

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