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Slovacchia, il premier Fico si è dimesso per salvare la maggioranza

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dopo l’uccisione del giornalista Kuciak

Slovacchia, il premier Fico si è dimesso per salvare la maggioranza

Il premier slovacco Robert Fico (al centro) offre le dimissioni. Con lui, Andrej Danko, il leader del Partito nazionalista slovacco (a sinistra) e l’altro alleato di governo, il leader del Partito della minoranza ungherese, Bela Bugar
Il premier slovacco Robert Fico (al centro) offre le dimissioni. Con lui, Andrej Danko, il leader del Partito nazionalista slovacco (a sinistra) e l’altro alleato di governo, il leader del Partito della minoranza ungherese, Bela Bugar

Il premier slovacco Robert Ficosi è dimesso tre settimane dopo l’uccisione del reporter Jan Kuciak che ha provocato imponenti reazioni di piazza e ha aperto una crisi di governo. Le dimissioni sono state presentate oggi dal premier socialdemocratico che è sembrato incapace di gestire le divisioni tra i tre partiti della coalizione e sta per essere travolto dagli scandali di corruzione che hanno coinvolto anche alcuni suoi collaboratori. Sui legami tra politica, economia e mafia stava indagando proprio il giovane giornalista ammazzato a colpi di pistola nella sua casa assieme alla sua fidanzata.

Fico ha annunciato ieri, durante l’incontro con il presidente Andrej Kiska che avrebbe lasciato il posto da premier. Ora verrà formato un nuovo governo, ma senza andare ad elezioni anticipate. Fico ha condizionato la sue dimissioni al rispetto da parte del presidente Kiska dell’attuale maggioranza della coalizione governativa. Secondo il primo ministro, il diritto a nominare un premier nuovo spetta al suo partito - lo Smer, democratici sociali - vincitore delle elezioni parlamentari del 2016.

Nei giorni scorsi già tre ministri del governo slovacco avevano dato le dimissioni: anche il delfino di Fico, il ministro dell’Interno Robert Kalinak, era stato costretto a lasciare nel tentativo di calmare le acque. La leadership di Fico è comunque stata messa in discussione dai due alleati di governo - il partito nazionalista slovacco e il partito della minoranza ungherese - determinanti per raggiungere la maggioranza in Parlamento e molto critici con il premier per la gestione del caso Kuciak.

La piazza inoltre difficilmente si accontenterà di quello che si prospetta come un rimpasto di governo: la settimana scorsa oltre 50mila slovacchi avevano manifestato contro il governo chiedendo «trasparenza», «giustizia» e «democrazia», mobilitandosi come non accadeva dalle proteste contro il regime comunista del 1989.

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