Gli alleati occidentali della Gran Bretagna fanno quadrato dopo il caso dell’attacco chimico avvenuto a Salisbury ai danni dell’ex spia russa Sergei Skripal e di sua figlia Yulia. «Noi riteniamo la Russia colpevole di questo spregevole atto», ha ribadito oggi la premier britannica Theresa May per le strade della città in cui 11 giorni fa sono accaduti gli omicidi e Downing Street ha diffuso una dichiarazione sottoscritta, oltre che da Londra, anche da Stati Uniti, Francia e Germania che punta il dito contro Mosca. Per il governo inglese, gli alleati condividono il punto di vista secondo cui «la mancata risposta della Russia alle legittime richieste del Regno Unito ne sottolinea la responsabilità».
I 4 Paesi condannano poi quello che definiscono «il primo attacco con
agente nervino in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale».
Londra ha anche coinvolto la Nato: lunedì prossimo il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg incontrerà in bilaterale a Bruxelles il ministro degli esteri britannico Boris Johnson per discutere del caso. La Nato - ha detto Stoltenberg - continuerà a mantenere nei confronti della Russia un «doppio approccio» che prevede da una parte «la deterrenza e la difesa» e dall'altra «il dialogo anche se non è facile». «Non vogliamo una nuova Guerra Fredda, né una corsa alle armi perché non ha vincitori», ha ribadito Stoltenberg, precisando che Londra «non ha chiesto l'attivazione dell'articolo 5» previsto dai trattati dell’Alleanza per innescare l’intervento degli alleati, allo stesso tempo la Nato «resta pronta a fornire sostegno» anche per condurre le indagini su quanto avvenuto con l'ex spia russa a Salisbury.
E se il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che anche la Francia prenderà misure appropriate nei prossimi giorni in risposta all'avvelenamento di Skripal, il Cremlino fa sapere che non servirà molto tempo per veder concretizzarsi le misure di risposta della Russia alle sanzioni inglesi. La decisione finale spetterà naturalmente al presidente Putin, ma il ministro degli Esteri russo Lavrov ha fatto già sapere che espellerà presto diplomatici britannici in risposta alla mossa di un governo britannico «disperato» perché non in grado «di rispettare le promesse fatte sull’uscita dall’Unione europea».
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