
La Svezia alza il suo profilo di interlocutore e mediatore diplomatico con la Corea del Nord. Il ministro degli esteri nordcoreano Ri Yong-ho è a Stoccolma per colloqui che, secondo molti osservatori, saranno importanti per la preparazione dello storico vertice tra il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente americano Donald Trump.
La Svezia ha svolto in numerose occasioni un ruolo di mediazione tra Washington (che non ha una rappresentanza diplomatica in Corea del Nord) e Pyongyang. Il primo ministro Stefan Lofven ha dichiarato in sostanza che il suo Paese è pronto a ospitare il summit se i protagonisti dovessero concordare in questo senso.
Non sembra però molto probabile che il leader nordcoreano faccia un lungo viaggio oltre i confini del suo Paese - che non ha mai lasciato da quando ha assunto il potere – per tornare in una Europa che lo ospitò nella giovinezza (in Svizzera). Anche Berna si è detta disponibile a ospitare il summit, ma appare piu' probabile che l’incontro si svolga in Asia orientale: forse al confine tra le due Coree – come il previsto vertice intercoreano atteso a fine aprile – o nell’isola sudcoreana di Jeju. Sempre, ovviamente, che il summit si tenga.
Donald Trump ha sorpreso il mondo accettando settimana scorsa l’invito di Kim, portatogli da una delegazione sudcoreana che si era recata nei giorni precedenti a Pyongyang. Ma ufficialmente la Corea del Nord non si è ancora espressa in alcun modo. Inoltre la defenestrazione di Rex Tillerson e la nomina del “falco” Mike Pompeo a Segretario di Stato (che deve essere confermata dal Congresso) aggiunge ulteriori elementi di incertezza. Pompeo è certo in sintonia con un presidente che ha espresso un certo entusiasmo alla prospettiva di incontrare Kim (dopo mesi di minacce e insulti reciproci), ma è noto per il suo scetticismo verso un negoziato che si preannuncia difficilissimo. Gli Usa premono perchè Pyongyang rinuncia al suo arsenale nucleare, che Kim ritiene sicuramente un garanzia essenziale per il suo regime contro eventuali attacchi militari. Secondo la delegazione sudcoreana arrivata alla Casa Bianca, Kim avrebbe però espresso disponibilità a negoziare sulla denuclearizzazione della penisola.
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