Yanis Varoufakis torna in pista. L’ex ministro greco delle Finanze, diventato noto al culmine della crisi debitoria del paese, ha lanciato ufficialmente il suo nuovo partito: MeRA25, presentato come una «ampia alleanza di persone di sinistra, verdi e liberali» per liberare il paese dalla «schiavitù del debito» imposta dai creditori internazionali. Il partito si affilia fin dal nome a Diem25, un network transazionale fondato dallo stesso Varoufakis nel 2016 per la creazione di una «democrazia compiuta», con l’appoggio di figure come il linguista statunitense Noam Chomsky, il filosofo della politica italiano Toni Negri e la rockstar Brian Eno. L’economista, un tempo legato all’attuale primo ministro greco Tsipras, ha rotto i rapporti con il governo nel 2015 a causa dell’atteggiamento «arrendevole» del suo ex leader verso le condizioni imposte dalla Troika. Ora il progetto è di contrastare il «soffocamento del popolo» con una serie di misure volte soprattutto a ridimensionare il debito nazionale.
Le sette «misure chiave» per il rilancio della Grecia
Nella presentazione del nuovo soggetto, anticipata dallo stesso Varoufakis sul portale openDemocracy, l’economista propone sette «misure chiave» per il rilancio dell’economia nazionale. Il primo per importanza è la ristrutturazione del debito pubblico, seguito da un pacchetto di proposte in chiave anti-austerity che include più obiettivi su politiche fiscali e stimolo all’occupazione. Varoufakis mira, nell’ordine, al raggiungimento dell’avanzo primario di bilancio, all’istituzione di un fondo statale per la gestione dei debiti privati, a sforbiciate alle aliquote sulle imprese all’interno di una «maggiore progressività fiscale», oltre al lancio di un «programma anti-povertà» e di protezione dei salari. Viene dato ampio spazio anche alla riconversione ecologica degli apparati produttivi, mentre la posizione sull’euro è all’insegna del realismo: la Grecia «non avrebbe mai dovuto entrare» nella moneta unica, ma ormai l’uscita dal perimetro dell’Eurozona avrebbe «un costo molto ampio».
Salvataggio in dirittura d’arrivo. Ma la Grecia è ancora «osservata speciale»
L’iniziativa di Varoufakis anticipa di pochi mesi la fine del programma di salvataggio, con la scadenza al 20 agosto del terzo (e, in teoria, ultimo) piano di assistenza. La fine stessa del bail-out non sembra però così sicura, visto che fonti dalle istituzioni europee hanno lasciato trasparire qualche scetticismo sul futuro di Atene. In un’intervista a Ta Nea, un quotidiano greco, il capo dello Eurogroup working group (Ewp) ha detto che il paese dovrà restare «sotto stretta supervisione» anche dopo il completamento della lista di «compiti» imposti dai creditori in cambio di un sostegno finanziario da oltre 260 miliardi di euro.
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