NEW YORK - Scatta l’allarme per il deficit nei conti pubblici americani: il Congressional Budget Office, l'ufficio studi bipartisan del Parlamento, ha previsto che il passivo federale crescerà significativamente nei prossimi anni fino a superare i mille miliardi l’anno a partire dal 2020. La stima è la prima a tener conto della riforma delle tasse e della nuova legge di bilancio che ha riaperto i rubinetti della spesa. E il giudizio è preoccupante: le ambiziose misure daranno una spinta iniziale alla crescita, ma questa sarà solo temporanea e a conti fatti le leggi scaveranno nuovi abissi nelle casse federali.
Il debito complessivo, oggi già oltre i 21.000 miliardi, appare avviato lungo una traettoria che lo porterà a raggiungere i 33.000 miliardi nel 2028. Il solo debito in circolazione, escludendo quello inter-agenzie, sarà allora quasi equivalente all'economia, pari al 96% del Pil. Si tratta di un record dalla Seconda Guerra Mondiale, foriero di fragilità e crisi. Lo spettro è che una simile marcia di deficit e debito scateni una spirale di rialzi dei tassi di interesse, di aumenti dei costi del credito per il settore privato, di terremoti in Borsa e di pericolose frenate dell'economia.
Il deficit dovrebbe, in dettaglio, raggiungere gli 804 miliardi alla fine dell'anno fiscale in corso, il prossimo settembre, in rialzo dai 665 miliardi del 2017 e superiore di 242 miliardi - cioè del 43% - rispetto alle proiezioni dello scorso giugno. In una costante progressione, il deficit taglierà il traguardo dei 1.500 miliardi nel 2028. In tutto, nell'arco di un decennio, l'incremento del debito sarà di 11.700 miliardi. I soli interessi da pagare supereranno la spesa militare nel 2023 e nel 2028 saranno pari a 915 miliardi, triplicati rispetto all'anno scorso.
Secondo il Cbo la riforma delle imposte, pur stimolando la crescita soprattutto grazie all'abbattimento delle aliquote aziendali, non pagherà per se stessa: in dieci anni porterà anzi in dote un fardello di 1.800 miliardi di nuovi passivi. L'ufficio studi del Congresso calcola che la crescita americana viaggi in media a un modesto passo dell'1,9% tra oggi e il 2028, non al 3% o più desiderato dall'amministrazione Trump. I due anni più robusti saranno il 2018, al passo del 3,3%, e il 2019, con il 2,4 per cento.
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