Il New York Times e il New Yorker si aggiudicano il Premio Pulitzer per il servizio pubblico grazie agli scoop sul caso Harvey Weinstein, lo scandalo che ha svelato le molestie nel mondo del cinema e fatto esplodere il movimento di denuncia #metoo. Ancora il New York Times e il Washington Post vincono quello per la politica interna grazie alle inchieste sull'influenza di Mosca sulla campagna elettorale americana e le sue ripercussioni sul trionfo di Donald Trump nel 2016.
I vincitori del più prestigioso premio giornalistico americano sono stati annunciati oggi alla Columbia University e «mostrano la forza giornalismo Usa durante un periodo di crescenti attacchi», ha detto Dana Harvey, la nuova amministratrice dell'equivalente degli Oscar per il mondo dei media. Tra le altre sezioni spunta l’assegnazione del Pulitzer della musica a un rapper, per la prima volta in 102 anni di storia del premio: a vincerlo Kendrick Lamar, primo musicista né classico né jazz a imporsi grazie al suo album Lamar.
Gli altri premi, dalla stampa locale alla Reuters
Il resto delle onorificenze è stato distribuito per lo più fra testate statunitensi e internazionali. Il premio per la Breaking news è stato assegnato a Press-democrat, un quotidiano del nord della California. Il Washington Post raddoppia il premio in giornalismo politico interno con il riconoscimento nel giornalismo investigativo. L’agenzia britannica Reuters fa suo sia il premio per la fotografia che quello in international reporting, grazie alle inchieste sugli squadroni della morte connessi al presidente Rodrigo Duterte.
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