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Storico vertice tra le Coree: il test della verità per Kim in 7 domande

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QUESTA NOTTE LO STORICO INCONTRO

Storico vertice tra le Coree: il test della verità per Kim in 7 domande

Alle 9.30 ora locale (le 2.30 della notte in Italia) al villaggio di confine di Panmunjom, va in scena lo storico vertice tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il leader nordcoreano Kim Jong-un. Un appuntamento cruciale in vista dell’ancora più storico summit tra Kim e il presidente americano Donald Trump, che dovrebbe tenersi intorno agli inizi di giugno (ma dopo un summit Moon-Trump in cui il presidente sudcoreano aggiornerà quello americano).

In vista del terzo summit tra le due Coree (dopo quelli del 2000 e del 2007) – il primo in territorio sudcoreano – il regime nordcoreano ha già dato sette indicazioni positive.

I sette punti positivi
1. La partecipazione alle Olimpiadi di PyeongChang.

2. L’invio di una delegazione olimpica di alto livello (compresa la sorella del leader Kim) anche a Seul.

3. L’invito a Donald Trump per un vertice.

4. L’annuncio della sospensione dei test missilistici, anche a medio raggio, e di quelli nucleari.

5. L’apertura di una hotline tra i due leader politici, oltre alla riattivazione dell’hotline tra militari.

6. La disponibilità a chiudere il principale sito nucleare, quello di Punggye-ri.

7. La generica disponibilità (riferita dal Sud) a discutere di “denuclearizzazione” della penisola.

E i sette interrogativi
Ora sono sette i principali interrogativi sull’esito del vertice intercoreano, che diventano un vero e proprio test della sincerità di Kim Jong-un nel perseguire una reale distensione nella penisola e una prospettiva concreta di pace.

1. Kim si riferirà a Moon come presidente della Repubblica di Corea?
La Corea del Nord si riferisce a se stessa come Repubblica Democratica di Corea ma chiama la Repubblica di Corea semplicemente Corea del sud (con la s minuscola). Se Kim questa volta si rivolgerà a Moon con il suo titolo ufficiale internazionalmente riconosciuto, dimostrerà di conferire all’interlocutore lo stesso rispetto che lui esige per sè. Le forme contano.

2.Kim accetterà di discutere con Moon la prospettiva di sostituire l’armistizio con un trattato di pace?
Pyongyang in passato ha mostrato di non volere il sud come interlocutore per un eventuale trattato di pace. La scusa formale è che l’armistizio fu firmato tra il Comando delle Nazioni Unite a guida americana, la Corea del Nord e il Corpo dei (cosiddetti) volontari cinesi. L’uomo-forte del sud di allora, Syngman Rhee, rifiutò di far firmare l’armistizio al suo generale comandante, in quanto voleva che la guerra contro i comunisti continuasse a oltranza per non accettare la divisione del Paese. La posizione americana è che ovviamente Seul deve avere un ruolo fondamentale nella definizione della pace. Moon ha anticipato di voler introdurre l’argomento del trattato. Se Kim è sincero, non dovrebbe avere preclusioni.

3.Kim accetterà di inserire la questione della “denuclearizzazione” nel comunicato congiunto finale?
Il leader nordcoreano ha manifestato disponibilità a trattare la questione della denuclearizzazione, ma la posizione nordcoreana sembra di rifiuto a parlarne con il Sud, sostenendo che eventualmente si tratta di un tema da trattare a due con Washington. La vera questione fondamentale – il problema davvero spinoso di cosa esattamente intendere per denuclearizzazione – dovrà poi necessariamente essere lasciato a negoziati successivi.

4. Kim accetterà di porre sul tappeto il tema della sospensione non solo dei test missilistici e nucleari, ma dell’intero programma missilistico-nucleare?
Sui test il leader ha già annunciato una sospensione dal 21 aprile, ma il problema è che non ha affatto indicato che intenda porre l’alt alla produzione di missili e di testate atomiche. Anzi, ha più volte dichiarato la volontà di accelerare questi programmi. Poiché l’eventuale sospensione dei piani militari si dovrebbe accompagnare a verifiche internazionali intrusive, è chiaro che il punto sarà decisivo come manifestazione o meno di “sincerità” (almeno dal punto di vista dei suoi interlocutori).

5. Kim accetterà di sospendere anche i programmi satellitari?
Si tratta di un punto secondario, ma non troppo, visto che molti esperti internazionali ritengono che i programmi satellitari nordcoreani siano in realtà finalizzati a elevare le capacità missilistiche.

6.Kim accetterà di concordare fin d’ora altri vertici con la Corea del Sud?
Se lo farà, dovrebbe acconsentire anche alla richiesta che un futuro summit si tenga a Seul. Sarebbe un segnale importante di volontà di cooperazione e pace.

7.Kim accetterà misure sostanziali di “confidence building” sul piano militare?
L’apertura e riapertura di “hotline” tra Nord e Sud è già avvenuta, ma per diminuire la tensione sono possibili e auspicabili molte altre misure, compresa una riduzione da entrambe le parti delle esercitazioni militari.
Queste domande se le è poste Ralph Cossa, presidente del Pacific Forum di Honolulu. In proposito, lui si dichiara scettico. Ma spera di sbagliarsi!

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