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Putin e Macron, la strana alleanza contro le guerre commerciali di Trump

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il vertice

Putin e Macron, la strana alleanza contro le guerre commerciali di Trump

Dopo il mazzo di rose offerto ad Angela Merkel, la settimana scorsa a Sochi, Vladimir Putin è tornato alla carica con un altro bouquet. Questa volta per Brigitte, la sposa di Emmanuel Macron.

Dalla diplomazia dei fiori a quella del pallone. Arrivato a San Pietroburgo per la sua prima visita di Stato in Russia, battezzata “la partita di ritorno” dopo l’incontro con Vladimir Putin un anno fa a Versailles, il presidente francese già pensa di tornare. Sarà in Russia tra un mese, ha comunicato al termine della conferenza stampa con Putin, per sostenere la nazionale francese ai Mondiali di football se arriverà in semifinale.

E allora potrà incontrare di nuovo il presidente russo. Un segnale, dopo più di tre ore di colloquio nel Palazzo di Costantino, che rispetto a Versailles l’atmosfera è migliorata, e che l’incontro tra i due presidenti, che ora si danno del “tu”, è andato bene.

La missione di Macron in Russia, parallela al viaggio di Angela Merkel in questi giorni in Cina, è delicata. Russia e Francia, Germania e Cina d’improvviso si ritrovano a condividere la necessità di far fronte all’offensiva commerciale di Donald Trump. Attenti a non compromettere i rapporti con gli Stati Uniti, Merkel e Macron hanno la possibilità di far leva sulle nuove sfide in comune con Mosca e Pechino per fare passi avanti anche sui tanti punti di divergenza, dalla crisi ucraina alla protezione della proprietà intellettuale in Cina.
Per Macron l’obiettivo del viaggio a Pietroburgo - dove venerdì sarà ospite d’onore al Forum economico internazionale, la “Davos dei russi” - è allargare il più possibile il terreno di incontro con Putin, partendo dalla comune determinazione a salvare l’accordo sul nucleare iraniano e a proteggere le imprese dalle sanzioni minacciate dagli Usa. L’Iran è stato il tema centrale della conferenza stampa che si è svolta giovedì sera nella residenza estiva degli zar, presso Pietroburgo.

Iran, Putin-Macron: preservare e attuare l'accordo

Mantenendo l’accento sul concetto di multilateralismo e di indipendenza della politica estera francese, Macron ha auspicato che “la Russia comprenda di avere nella Francia un partner affidabile, per preparare l’avvenire”. Una base da cui partire per trovare soluzioni condivise e concrete sulla guerra in Siria, la lotta al terrorismo, e la crisi nel Donbass, quella su cui sarà più difficile per Francia e Russia avere un punto di vista comune. Ma è questo, ha ricordato Macron a Putin, “l’elemento chiave che permetterà un ritorno a rapporti pacifici tra Russia ed Europa”. Riguardo all’Iran, in conferenza stampa Macron ha sottolineato l’importanza di allargare le intese con Teheran al programma missilistico iraniano, e alla crescente influenza dell’Iran in Medio Oriente.

Per Putin, l’obiettivo era sondare l’ospite francese sulle sanzioni alla Russia. Ora che l’extraterritorialità delle restrizioni invocata dagli americani allarma la Ue, il Cremlino vede la possibilità di mettere in discussione anche quella relative alle nuove sanzioni contro la Russia, che già ha scosso i mercati globali e ora getta un’ombra su Nord Stream 2, il raddoppio del gasdotto sul Baltico in cui, per la Francia, partecipa Engie.

La settimana scorsa con Angela Merkel Putin aveva ribadito la determinazione a proseguire il progetto del gasdotto che Trump vorrebbe fermare. Mentre, con la Francia, una chiara risposta alla minaccia di sanzioni americane è un altro “raddoppio” sul fronte dell’energia, il proseguimento del grande progetto artico della russa Novatek a Yamal, pionieri dell’estrazione di gas naturale in Russia. Da Pietroburgo è arrivata la conferma che Total, già nel primo consorzio Yamal, prenderà parte anche alla seconda fase del progetto, Arctic Lng 2. A dispetto delle sanzioni.

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