Mondo

Giustizia, 1.400 giorni per un giudizio civile. Italia fanalino di…

  • Abbonati
  • Accedi
il rapporto della commissione

Giustizia, 1.400 giorni per un giudizio civile. Italia fanalino di coda Ue

A qualche giorno dalla pubblicazione la settimana scorsa di nuove raccomandazioni-paese, la Commissione europea ha pubblicato stamani il rapporto annuale sullo stato della giustizia nell’Unione Europea. L’Italia si conferma uno dei paesi nei quali l'amministrazione giudiziaria è più inefficiente e poco indipendente.

Il rapporto quest'anno giunge mentre l'esecutivo comunitario sta facendo i conti con il rispetto dello stato di diritto in alcuni paesi dell'Est Europa.

Erano necessari 1.400 giorni in Italia nel 2016 per ottenere un giudizio in terzo grado in campo commerciale e civile. Il dato è il peggiore dell'Unione, tenuto conto che mancano statistiche sia per Cipro che per il Regno Unito. La Grecia fa poco meglio, poiché erano necessari quasi 1.200 giorni per ottenere un secondo grado di giudizio, sempre nel 2016. Quanto a un giudizio in primo grado, erano necessari in Italia oltre 500 giorni, in leggero calo rispetto al 2014-2015, ma in aumento rispetto al 2010.

I dati sono certamente migliori quando si tratta di decisioni relative alla protezione dei consumatori da parte delle autorità competenti. In questo caso l'Italia rispetta la media europea, inferiore ai 200 giorni. Lo stesso non può dirsi per quanto riguarda l'indipendenza della magistratura. La percezione dell'opinione pubblica è peggiore solo in Bulgaria, in Slovacchia e in Ungheria. Addirittura è migliore in Polonia, un paese nel quale è in dubbio lo stato di diritto.

La percezione di una bassa indipendenza della magistratura italiana è dovuta a presunte pressioni politiche ed economiche. La commissaria alla giustizia Vera Jourova ha ricordato oggi che Bruxelles ha proposto di recente un regolamento che prevede la sospensione, la riduzione o particolari restrizioni all'uso di fondi comunitari nel caso di violazione dello stato di diritto. L'iniziativa dovrà essere discusso nel quadro del negoziato in vista di un nuovo bilancio comunitario 2021-2027.

L'Italia è parte di un gruppo di paesi, per lo più dell'Europa dell'Est, che riceve denaro comunitario per modernizzare il proprio sistema giudiziario. Il programma, relativo al periodo 2007-2023, prevede aiuti per un totale di 900 milioni di euro. In Italia, il denaro viene utilizzato per velocizzare l'iter giudiziario, ristrutturare le infrastrutture fisiche, digitalizzare le attività dell'amministrazione. Gli unici paesi ex Europa dell'Est a beneficiare dello stesso programma sono la Spagna e la Grecia.

“Una giustizia penale più efficiente potrebbe migliorare la repressione della corruzione – si legge nelle raccomandazioni-paese italiane pubblicate la settimana scorsa -. Nel 2014, l'Italia aveva nell'Unione il numero più elevato di cause penali in entrata e pendenti in secondo e terzo grado (…) Incentivare il ricorso a procedimenti abbreviati e scoraggiare gli abusi del processo potrebbe pertanto contribuire a rendere più efficaci la giustizia penale e la lotta contro la corruzione”.

© Riproduzione riservata