Nel Quantitative easing (Qe) del mese di maggio che si è appena chiuso, la Bce - attraverso la Banca d'Italia - ha effettuato acquisti netti (ossia quello che si aggiunge al bilancio della Bce tramite il Qe con acquisti di attività totali pari a 30 miliardi al mese) di titoli di Stato italiani pari a 3,6 miliardi, in linea con i 3,9 miliardi del mese di aprile, i 3,4 miliardi del mese di marzo, i 3,6 miliardi del mese di febbraio e i 3,4 miliardi del mese di gennaio.
Fin qui gli acquisti netti.
Per quanto riguarda invece gli acquisti lordi, che sono dati dai netti ai quali si aggiunge il reinvestimento dei titoli di Stato scaduti, l’importo in miliardi di euro – che non viene pubblicato dalla Bce. – è risultato nel mese di maggio superiore del 33% rispetto al mese di aprile: questo è dovuto a maggiori quantità del reinvestimento, che oscilla enormemente da mese a mese, da trimestre a trimestre.
Infine, in termini relativi, l’Italia è risultata nel mese di maggio con una quota sulla torta del Qe in calo rispetto alla quota della Germania che invece è salita: anche in questo caso, la variazione in percentuale sul totale e relativamente ad altri Paesi, è stata influenzata da maggiori acquisti dovuti agli acquisti netti e al reinvestimento dei titoli di Stato tedeschi scaduti. La Bce ha effettuato acquisti netti sui titoli di Stato tedeschi per i seguenti importi mensili: 6,9 miliardi maggio, 4,7 miliardi aprile, 4,7 miliardi marzo, 5 miliardi febbraio e 4,8 miliardi gennaio.
Che siano acquisti lordi, acquisti netti, con o senza reinvestimento dei titoli in scadenza, in percentuale sulla torta e relativamente ad altri Paesi, su base mensile o settimanale, la sostanza non cambia: la Bce, attraverso l’Eurosistema delle banche centrali nazionali, acquista i titoli di Stato nell’ambito del programma PSPP con oscillazioni minime, e su base temporale, e con ristretti ambiti di discrezionalità che dipendono sempre e soltanto da fattori tecnici.
Il Qe non soddisfa mai obiettivi legati al favorire uno Stato rispetto ad un altro, ad aiutare uno Stato rispetto a un altro. Il risultato finale è sempre lo stesso: 30 miliardi di acquisti di attività finanziarie totali, di cui la fetta più grande costituita dai titoli di Stato è soggetta al rispetto del vincolo della chiave capitale (ripartizione tra Stati in base a Pil e popolazione) e del tetto massimo del 33% per emissione ed emittente.
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