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Nuovo programma pluriennale

Commissione europea: al via il riordino dei finanziamenti. In gioco investimenti per 650 miliardi

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Dal nostro corrispondente
BRUXELLES – Nel quadro del prossimo bilancio comunitario per il periodo 2021-2027, la Commissione europea ha presentato stamani qui a Bruxelles un progetto di riordino dei vari programmi di finanziamento attualmente esistenti nell'Unione europea. L'obiettivo è di rendere più efficienti gli investimenti comunitari. Il progetto è in linea con quanto proposto nel fine settimana dalla cancelliera federale Angela Merkel, in una intervista alla stampa tedesca.
«Il nostro progetto è di raggruppare sotto uno stesso tetto i 14 diversi strumenti finanziari e i 13 servizi di consulenza attualmente esistenti nel bilancio comunitario», ha spiegato a un gruppo di giornali europei il vice presidente della Commissione Jyrki Katainen. Dal 2021 in poi «vogliamo avere un solo strumento finanziario e un solo servizio di consulenza». I programmi esistenti nel bilancio 2014-2020, pari a un totale di 15 miliardi di euro, spaziano da iniziative sociali ad attività universitarie.

«Vogliamo fare di più con altrettanto denaro», spiega l'ex premier finlandese. Il piano prevede un risparmio in termini di efficienza del 15%. Concretamente, Bruxelles propone di mettere da parte 15,2 miliardi di euro del bilancio con cui generare garanzie per 38 miliardi di euro, grazie anche a 9,5 miliardi provenienti dai partner finanziari, che sono la Banca europea per gli investimenti e le banche di promozione nazionale, come la Cassa Depositi e Prestiti in Italia, chiamate a gestire i progetti.
«L'obiettivo è di generare ulteriori investimenti per 650 miliardi di euro nel periodo 2021-2027», spiega ancora Jyrki Katainen, parlando di una leva finanziaria pari a 13,7. Il programma deve sostituire il Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi), nato nel 2015 e che chiuderà nel 2020. Fu creato a suo tempo dalla Commissione Juncker per contrastare deflazione e recessione. Ora che la crescita economica sembra tornata, l'esecutivo comunitario vuole trovare un meccanismo alternativo e permanente.

Il denaro, a cui potranno essere associati anche i fondi di coesione di un singolo paese, dovrà essere utilizzato in quattro capitoli: le infrastrutture sostenibili, la ricerca & sviluppo, l'istruzione, e le piccole e medie imprese. Ad ogni capitolo verranno assegnati circa 11 miliardi di euro in garanzie, salvo per l'istruzione a cui andranno 4 miliardi di euro. In passato, la Commissione garantiva il 100% del denaro investito. Con il nuovo programma, Bruxelles coprirà il 40% delle garanzie.

«Solo le istituzioni pubbliche potranno partecipare ai programmi», precisa sempre il vice presidente. Il tentativo è di promuovere nuovi investimenti che nel 2016 sono ammontati all'1,8% del Pil europeo, rispetto al 2,2% del 2009. Il pacchetto presentato oggi si somma ad altri due progetti sempre nel quadro del prossimo bilancio europeo: un fondo di stabilizzazione della zona euro di 30 miliardi e uno strumento per sostenere riforme economiche di altri 25 miliardi (si veda Il Sole 24 Ore del 30 maggio).
Parlando alla Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, la cancelliera Merkel ha proposto la nascita di uno strumento d'investimento che serva a rafforzare la convergenza tra i paesi della zona euro. «La nostra proposta non è molto dissimile da questa idea tedesca, anche se il nostro progetto è a livello di Unione», commenta Jyrki Katainen. La selezione dei progetti del programma EUInvest sarà affidata all'esecutivo comunitario. L'intera proposta dovrà essere approvata dal Parlamento e dal Consiglio.

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