New York - Non solo tweet. Donald Trump sa usare anche forme letterarie più illustri per dar voce alle critiche ad amici e nemici, in questo caso per attaccare gli alleati della Nato: vere e proprie missive ai capi di stato e di governo. Il tono però non cambia, secondo il copione che finora lo ha ripagato con popolarità domestica e reazioni seccate ma tutto sommato tolleranti all'estero: il Presidente dà sfogo a recriminazione, rabbia e diktat. Ai paesi dell'Alleanza Atlantica - in particolare Germania, Belgio, Norvegia e Canada - ha scritto che le devono smettere di spendere troppo poco in difesa. E che Washington sta perdendo la pazienza davanti al loro mancato rispetto della soglia del 2% del Pil in investimenti per la sicurezza collettiva che sono parte del patto. Tanto impaziente starebbe diventando, ha minacciato, che potrebbe ridimensionare il proprio ruolo internazionale.
Il monito in vista del vertice Nato
Le lettere, spedite nell'ultimo mese e rivelate in modo esteso dal New York Times, sono arrivate a destinazione in un momento particolarmente delicato: Trump sarà a Bruxelles la prossima settimana per un vertice Nato. E la nuova presa di posizione non rappresenta un'eccezione o una dichiarazione casuale: il Presidente americano ha fin dalla campagna elettorale messo in dubbio apertamente l'utilità della Nato. È inoltre reduce dall'aver impugnato argomentazioni di sicurezza nazionale per scatenare guerre commerciali con la Ue e con il Canada sulle importazioni di alluminio, minacciando ulteriori dazi sulle auto estere. Rimanendo ai consessi internazionali, ha fatto saltare il comunicato congiunto al summit del G7 in Canada, ritirando la firma e accusando il premier di Ottawa Justin Trudeau di averlo criticato per le azioni unilaterali e protezionistiche.
Eccole, le parole di Trump uomo di «lettere» messe nero su bianco dal Times: alla Cancelliera tedesca Angela Merkel, uno dei suoi bersagli preferiti, scrive che «come abbiamo discusso lo scorso aprile durante la sua visita, c'è crescente frustrazione negli Stati Uniti per il fatto che alcuni alleati non si sono fatti avanti come promesso». Ancora: «Una continua inadeguata spesa militare tedesca nella difesa mina la sicurezza dell'Alleanza e legittima altri alleati a non venire incontro ai loro doveri di spesa, perche' vedono la Germania come un modello».
In tutte le missive, non solo quella indirizzata alla Germania, Trump indica di «comprendere le pressioni politiche domestiche» contro aumenti della spesa bellica. Ma afferma che lui ha investito significativo capitale politico per incrementarla negli Usa.
L’America è «pronta a tirarsi indietro»
E avverte che se le cose non cambieranno, l'America potrebbe tirarsi indietro: «Diventerà sempre piu' difficile giustificare agli occhi dei cittadini americani perche' alcuni paesi non condividono il peso della sicurezza collettiva della Nato mentre soldati statunitensi continuano a sacrificare le loro vite all'estero o a tornare in patria gravemente feriti». Nel corso del fine settimana, il consigliere per la sicurezza nazionale, il falco neoconservatore John Bolton passato al populismo di Trump, aveva a sua volta denunciato in interviste televisive la Cancelliera Merkel per una spesa militare equivalente all'1,2% del Pil. Non è parso immediatamente chiaro se anche l'Italia abbia ricevuto una simile lettera. Trump ha invitato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla Casa Bianca a fine luglio, è parso legare con lui al G7 in Canada si è complimentato sul successo delle nuove forze italiane anti-establishment. Questo nonostante la spesa militare della penisola resti nettamente al di sotto della soglia del 2 per cento.
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