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Putin incontra Conte: «Nessuna remora a comprare titoli di stato…

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la visita a mosca

Putin incontra Conte: «Nessuna remora a comprare titoli di stato italiani»

(ANSA/Filippo Attili/Ufficio Stampa Palazzo Chigi)
(ANSA/Filippo Attili/Ufficio Stampa Palazzo Chigi)

MOSCA - Le sanzioni, che devono essere «un mezzo e non un fine»; la cooperazione economica rilanciata con un consistente pacchetto di 14 accordi e nuovi progetti, con potenzialità di diversi miliardi di euro; il dialogo politico. E un’intesa tra partner strategici, Italia e Russia, che arriva anche a prendere in considerazione l’ipotesi che Mosca accorra in aiuto dell’Italia acquistando titoli di Stato attraverso il Fondo sovrano russo. Alla domanda posta a Vladimir Putin in conferenza stampa, alla conclusione degli incontri con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il presidente russo ha detto che dal punto di vista politico a Mosca non verrà opposta «alcuna limitazione o restrizione» al lavoro del Fondo sovrano: l’economia italiana del resto, ha detto Putin, ha basi solide. Ma ha poi confermato che di questo non si è parlato durante la giornata: consapevole del dibattito tra Italia e Commissione Ue riguardo al debito italiano, Putin ha fatto notare che la Russia «non si intromette: ma siamo sicuri che i problemi saranno risolti», e la fiducia ristabilita. «Non sono venuto qui per chiedere di comprare titoli sovrani», ha aggiunto Conte.

È stato invece il giorno in cui la relazione speciale tra Italia e Russia ha provato prova a tradursi in fatti, a raccogliere le forze e a progredire. Iniziata sotto la pioggia ai Giardini di Alessandro davanti alle mura del Cremlino, dove ha deposto una corona al Milite ignoto, la visita ufficiale di Conte a Mosca è proseguita sulla Moscova all’Expocenter, dove il presidente del Consiglio ha ascoltato da vicino le preoccupazioni dei rappresentanti di due settori - calzature e macchinari per il legno. «Sono qui per dimostrare la costante disponibilità dell’Italia al dialogo», ha detto. Tema ripreso in conferenza stampa a proposito dei fronti caldi della politica, dalla Libia alla Siria, dai migranti all’Ucraina. L’impegno dell’Italia aiuterà a trovare le relative soluzioni?

«L’Ucraina – dice Conte – resta una questione da risolvere». Ma riguardo al veto, il premier dribbla la domanda: l'Italia, dice, ha l’ambizione di voler persuadere tutti i partner europei a muoversi insieme. Putin ammicca scettico.
Il filo conduttore di questa visita è piuttosto quello dell’economia: confermare i legami tradizionali, cercarne di nuovi, lavorare dai flussi commerciali ai settori suscettibili di ulteriori margini di crescita. «Cercare sentieri meno battuti, nuove opportunità da esplorare», rimarca Conte quando durate il confronto tra Putin e un gruppo di imprenditori italiani. Che, per la prima volta, hanno scambiato le proprie opinioni con Putin al Cremlino, un confronto definito da Palazzo Chigi «approfondito e dettagliato».

Al termine hanno firmato un pacchetto di 14 accordi: capitanati da Enel e Anas. Il primo – un valore giudicato intorno a un miliardo di euro, è un accordo di cooperazione strategica e di ampliamento della partnership con le Ferrovie russe, e include un’estensione del contratto di fornitura energetica che lega le due società dal 2008. L’obiettivo è assicurare una fornitura stabile e affidabile alla società ferroviaria russa, impegnandosi ad accrescere significativamente l’efficienza energetica in tutti i segmenti del settore dei trasporti anche mediante l’utilizzo di energia rinnovabile, e promuovendo soluzioni di automazione e digitalizzazione. Il secondo, firmato in mattinata, lega Anas del gruppo Fs italiane e il Fondo russo per gli investimenti diretti in due accordi per lo sviluppo congiunto di investimenti pari a oltre 11,6 miliardi, riguardanti 1.100 km di infrastrutture stradali in Russia. In particolare, l’accordo riguarda la costruzione e la gestione di una tratta del bypass di Krasnodar sull’autostrada M4 Don (Mosca-Krasnodar), 52,6 km per un valore di 450 milioni; l'ammodernamento e la gestione della M4 a nord di Rostov sul Don; il coinvolgimento di Anas nella costruzione della superstrada Mosca-Nizhnij Novgorod-Kazan, all’interno del corridoio di trasporti internazionale “Europe-Western China”. Il progetto Mosca-Kazan è uno dei maggiori progetti autostradali previsto per il prossimo futuro, ed è destinato a connettere velocemente Europa e Cina con lavori per un valore che potrà sfiorare i 10 miliardi di euro.

Gli altri accordi (l’elenco completo nella scheda) esplorano e realizzano possibilità di collaborazione tra Italia e Russia sul fronte dello smaltimento dei rifiuti, dell’ambiente, della componentistica per auto, delle soluzioni per l’oil %gas, delle plastiche biodegradabili. E della tutela e il sostegno delle piccole e medie imprese sui due fronti.

All’incontro con Putin, che si è protratto ben oltre l’orario previsto, non era presente Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, venuto però a Mosca il giorno precedente per incontrare Igor Sechin, il numero uno di Rosneft. Il rapporto tra la major italiana e il colosso russo del petrolio nel mirino delle sanzioni americane è stato al centro dell'attenzione dopo che l'agenzia Interfax, citando una fonte del governo russo, ha ripreso una notizia già apparsa nei mesi scorsi: Eni avrebbe rinunciato in marzo ai progetti di esplorazione avviati nel Mar Nero con Rosneft. E ora starebbe negoziando per chiudere anche i progetti relativi al Mare di Barents, sotto l’Oceano Artico: un’area, quest’ultima, coperta dalle sanzioni del fronte energetico.

L’agenzia Interfax ricorda come nel giugno 2013 - l’anno precedente la crisi ucraina - Eni e Rosneft avessero avviato un accordo per esplorare insieme i fondali del Mar Nero - nella piattaforma occidentale - e, nell’Artico, due aree nel Mare di Barents. Dopo le prime insoddisfacenti trivellazioni di marzo nel Mar Nero, a una profondità di 2.109 metri, Eni ha effettivamente dato corso al proprio diritto di recessione dal progetto, rivelatosi non all'altezza degli studi effettuati. E ora la compagnia italiana conferma l’uscita dalla joint venture, aggiungendo però che i rapporti con Rosneft restano ottimi, come dimostra l’esperienza comune in Egitto:la decisione sul Mar Nero non impedisce di trovare con Rosneft eventuali altre alleanze, in aree non soggette a sanzioni internazionali.

GUARDA IL VIDEO/Gentiloni in Russia, accordo cooperazione tra Eni e Rosneft

GLI ACCORDI DI MOSCA
Sono 14 gli accordi firmati da compagnie ed enti italiani al Cremlino, alla presenza di Giuseppe Conte e Vladimir Putin, per un valore potenziale di diversi miliardi di euro:
* Il ministero dell'Ambiente della Tutela del Mare della Repubblica Italiana (delega alla firma all’ambasciatore Pasquale Terracciano) e il ministero delle Risorse naturali e dell’Ecologia della Federazione Russa hanno siglato un
memorandum d’intesa nel campo della tutela dell'ambiente e dello
sviluppo sostenibile.
* Enel ha firmato il prolungamento dell'accordo, in scadenza nel 2023, per il
contratto di fornitura di energia elettrica alle Ferrovie Russe
(Rzd).
*Anas (Gruppo FS Italiane) e il Russian Direct Investment Fund (RDIF) hanno firmato due accordi per lo sviluppo congiunto di investimenti pari a oltre
11,6 miliardi di euro riguardanti 1.100 km di infrastrutture
stradali in Russia.
* Barilla e la Regione di Mosca hanno firmato un Memorandum of Understanding per l’acquisizione di un terreno per realizzare un nuovo mulino,
uno stabilimento produttivo e un magazzino e un raccordo ferroviario a esso collegato.
* Pietro Fiorentini e Rosneft hanno siglato un accordo di cooperazione industriale per la produzione di impianti “Hipps” (impianti meccanici che
evitano sovraccarichi di pressione nelle tubature utilizzate
nell’oil & gas).
* L’azienda italiana di biotecnologie Bio.On e il gruppo del Tatarstan Taif hanno
siglato un accordo per la realizzazione di un impianto di
produzione di plastiche biodegradabili.
* Il Gruppo Adler, che progetta, sviluppa e industrializza componenti e sistemi per l’industria del trasporto, il Fondo Strategico Italiano hanno firmato con il Fondo di investimenti diretto russo (Rdif) un accordo per la creazione di
un impianto di autocomponentistica in Russia.
* Il Gruppo Ferretti ha firmato con il Fondo di investimenti diretti russo (Rdif) un accordo propedeutico all'istituzione di una joint-venture produttiva.
* La società di gestione di fondi che forniscono prestiti
alle piccole imprese, Mikro Kapital e la Corporazione Pmi russe hanno firmato un accordo per la creazione di un fondo congiunto per finanziare
progetti di Pmi russe.
* L’italiana Fornovo e la russa Kamaz hanno firmato un accordo di partnership prodromico alla licenza per produrre compressori da montare su camion
speciali, commissionati a Kamaz dal colosso russo del gas, Gazprom.
* Il Gruppo Techint e il Governo della regione di Kaluga hanno firmato un
Memorandum of Understanding per la creazione di un ospedale.
* Coparm, una delle maggiori aziende europee nella progettazione e costruzione di impianti trattamento rifiuti, ha firmato con Chisty Gorod un accordo per
la fornitura di apparecchiatura di riciclaggio e smaltimento di
rifiuti.
* Confindustria Russia ha firmato un accordo con una delle maggiore
associazioni di impresa del Paese, Opora Russia.
* Pirelli ha firmato con Rostec accordo per il raddoppio dello stabilimento di
Voronezh per un investimento di 100 milioni di euro in tre anni.

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