LONDRA - I miliardari diventano sempre più ricchi in tutto il mondo, soprattutto se vivono in Asia. La Cina produce due nuovi
“Paperoni” ogni settimana: nel 2006 erano sedici in tutto, mentre quest'anno sono 373, un quinto del totale globale, con un
patrimonio di 1.112 miliardi di dollari.
GUARDA IL VIDEO / In Italia, Bankitalia: il 5% dei “Paperoni” ha un patrimonio di 1,3 milioni
Il nuovo “Billionaires' Report: New Visionaries and the Chinese Century”, presentato venerdì a Londra e a Zurigo da Ubs e PricewaterhouseCoopers, rivela che lo scorso anno la ricchezza complessiva dei miliardari del mondo è aumentata di 1.400 miliardi di dollari, l’incremento annuale (+19%) più grande mai registrato, arrivando alla cifra record di 8.900 miliardi di dollari, divisi tra 2.158 persone.
Il tasso di crescita più elevato si registra in Asia, con un aumento medio della ricchezza del 32% a 2.700 miliardi di dollari e tre nuovi miliardari a settimana, diventati ricchi con la tecnologia o le vendite al consumo. Gli Stati Uniti continuano ad avere la concentrazione più elevata di miliardari, ma l’aumento della ricchezza è rallentato (+12%) a 3.600 miliardi e i nuovi miliardari creati nel 2017 sono stati “solo” 53. La ricchezza dei ricconi europei è aumentata del 19%, soprattutto grazie al cambio favorevole euro/dollaro, mentre il numero di miliardari è cresciuto solo del 4% a 414 e il capitale è sempre più concentrato in poche mani: cinque famiglie hanno rappresentato il 30% della crescita totale.
L’ascesa della Cina è appena cominciata, ha commentato Josef Stadler, responsabile dell’Ultra High Net Worth a Ubs Global Wealth Management: «Siamo sono agli inizi. L’enorme popolazione, innovazione tecnologica e crescita della produttività cinesi, assieme al sostegno del Governo, stanno creando opportunità nuove di creare imprese e ricchezza».
Gran parte degli 89 nuovi miliardari cinesi emersi nel 2017 operano nel settore della tecnologia e stanno sfidando con sempre maggiore successo l’egemonia di Silicon Valley. Nel 2017 la Cina ha investito gli stessi livelli di venture capital per le start-up degli Stati Uniti e ha registrato quattro volte il numero di brevetti relativi all’intelligenza artificiale e tre volte il numero di brevetti nel settore blockchain e cryptocurrency dei rivali americani.
I miliardari di oggi, ha sottolineato Stadler, «sono un nuovo tipo di imprenditori all’avanguardia dell’innovazione. Creano occupazione e ricchezza, ma il loro impatto va ben oltre l’economia. Sta emergendo una nuova generazione di imprenditori che intende affrontare le maggiori sfide ambientali e sociali della nostra epoca».
Il cambiamento generazionale è già iniziato. I giovani miliardari tendono a promuovere investimenti sostenibili, hanno un interesse spiccato per l’ambiente e per temi sociali e sono filantropi. Inoltre ci sono 701 miliardari sopra i 70 anni, che quindi entro il prossimo ventennio passeranno la loro ricchezza di 3.400 miliardi di dollari, che rappresenta il 40% del totale globale, a eredi più giovani.
In futuro, avverte il rapporto Ubs/PwC, le guerre commerciali in atto tra Stati Uniti, Cina e Europa potrebbero congelare la crescita economica e anche frenare l’ascesa dei miliardari del mondo. «Se la guerra commerciale dovesse intensificarsi, Ubs prevede un calo della crescita sia negli Usa che in Cina, mentre i titoli azionari negli Usa e in Asia, escludendo il Giappone, potrebbero calare del 20% rispetto ai livelli dell’estate 2018».
© Riproduzione riservata