NEW YORK - Rita Hauser è un pezzo di storia americana. Ambasciatore all’Onu per gli Stati Uniti ai tempi di Nixon. Consigliere di George W. Bush nell’Intelligence advisory board, confermata dal democratico Barack Obama. Guidò la delegazione che a Stoccolma nel 1988 fece avvicinare Yasser Arafat a Israele: «Lo convincemmo a rinunciare alla lotta armata e a riconoscere Israele, e Israele riconobbe l’Olp. Fu l’inizio del processo di pace. Non è servito a molto per come siamo finiti ora». È una delle poche voci apertamente critiche di Donald Trump all’interno del partito repubblicano, in scia a John McCain. «Io sono nata e cresciuta repubblicana a New York, quando i repubblicani erano detti i “Rockefeller Republicans”, espressione per indicare i moderati liberali. Mio padre era repubblicano. Ma, come sa, il partito repubblicano negli ultimi anni è diventato così estremo. Così diverso da quello che tutti noi, la mia generazione, abbiamo sempre sostenuto. Una gran parte di repubblicani, come me, marchiati a sangue con il partito, non ci si ritrova più. Quindi risulto ancora tesserata ma voto da indipendente».
Mid term, la Casa Bianca prepara il rimpasto
Lei da repubblicana appoggiò l’elezione di Obama…
Nel 2008 guidai il movimento Repubblican for Obama. Prendemmo il 15% dei voti repubblicani in quelle presidenziali.
Perché?
La gente era stanca di Bush e della guerra. Ma la cosa principale che fece decidere molti repubblicani di votare per Obama
fu la crisi del 2008. McCain non era molto convincente sull’economia. Sono rimasta sempre indipendente. Anche con Trump, che
conosco, come tutti gli avvocati di New York.
Che cosa pensa dell’uomo?
Ho lavorato per tanti anni come avvocato d’affari e ho lavorato anche per lui. È un uomo terribile. Le sue società hanno subito
centinaia di cause: era noto per la sua abitudine a non pagare mai le parcelle, per le continue frodi. Nessuno poteva immaginare
che potesse davvero diventare presidente.
Come è cambiato il suo partito in questi due anni?
Il partito repubblicano ha rinunciato alla sua vera missione per un pugno di voti. Noi siamo il partito dell’establishment,
moderato, come i conservatori in Gran Bretagna. Persone che lottano per il buon governo, per difendere la Costituzione, tenere
i conti a posto. Io penso che con Trump finirà il partito repubblicano. Il Gop dovrà rifondarsi dopo di lui. Un po’ la stessa
cosa che successe ai democratici dopo il Vietnam.
Come presidente che giudizio dà di Trump?
Da dimenticare. È orribile. Non raffigura niente di quello che un repubblicano rappresenterebbe. Tanti tra i sostenitori di
Trump erano democratici un tempo: operai, precari, lavoratori a basso reddito che adesso votano tutti per lui. E l’establishment
del partito repubblicano, i moderati come me, non si ritrovano.
I dati economici però danno gli danno ragione…
La fase positiva è cominciata con Obama dopo la tremenda recessione del 2008 e un’altra sembra che stia arrivando. I su e
giù sono normali.
Quali sono i possibili scenari nelle elezioni di Midterm
Penso che i democratici conquisteranno la Camera. Conosco i miei politici. E sono quasi sicura che ciò avverrà. Anche se sono
vicini di uno o due seggi. La differenza è davvero minima. Se i Democratici vinceranno alla Camera ci saranno audizioni, citazioni,
chiederanno informazioni su tutto. Sarà molto difficile per Trump continuare come ora.
Anche Wall Street sembra sperare in una vittoria democratica
Gli operatori guardano il debito pubblico americano, mai così alto. E sono preoccupati per la stabilità e la sostenibilità a lungo termine.
Nel partito repubblicano non sono in molti ad essere apertamente contro Trump...
In privato ti dicono tutti che non lo sopportano ma poi in pubblico non si schierano. Hanno paura. Trump è un bullo, un bugiardo,
io lo conosco. Tra gli avvocati c’è un detto: quando menti in una causa lo sai che non è vero quello che stai dicendo ma lo
fai per far male alla controparte. Con Trump io non sono sicura che lui sappia se tutto quello che dice sia falso o meno.
Credo viva in un mondo a parte. Mescola tutto insieme, senza cognizione, senza fondamenta. Un perfetto conduttore televisivo.
A Pittsburg, dopo l’attentato alla sinagoga, il sindaco e i familiari non lo hanno voluto incontrare. La gente lo aspettava
con i cartelli
Non si è mai vista una cosa del genere. Non in questo tipo di situazione. Quando c’è una tragedia nazionale come questa, il
presidente arriva e dice le cose giuste, unisce le persone, cerca di alleviare il dolore. È terribile quello che sta accadendo.
Credo che peserà sul voto.
Sulla scia di Trump in tutto il mondo, anche in Italia, c’è un’avanzata dei movimenti populisti
Non so se è a causa di Trump o perché le condizioni sono mutate. La gente ha paura, i giovani non hanno lavoro. Com’è possibile
avere una disoccupazione del 25-30%? Qualcosa deve succedere.
Si cambia leader o partito allora…
È un’illusione di cambiamento. Trump non ha soluzioni, lui grida solo, dice tante c… Adesso manda i soldati al confine: che
cosa vuol fare? Spara ai migranti? E se lo fa, i generali resisteranno all’ordine di sparare. Sarebbe contro la Costituzione.
Che America è quella di oggi?
All’inizio quando si è candidato Trump tutti erano scioccati e facevano le battute, ridevano. Ora la gente è depressa. Dopo
queste elezioni la maggior parte delle persone valide nell’Amministrazione se ne andranno. Mi dispiace per Jim Mattis, il
segretario alla Difesa, un uomo davvero di valore e penso che anche John Kelly, il capo dello staff lascerà.
Trump usa i social media meglio di tutti e definisce i media tradizionali “nemici del popolo”
Gli Stati Uniti sono un Paese libero, le persone dicono quello che vogliono e l’attacco di Trump ai media è orribile. Anche
in Mein Kampf si parla di odio e di distruggere la libertà di stampa. Una delle prime cose che ha fatto Hitler quando ha preso
il potere nel 1933 è stata l’eliminazione della stampa libera. Trump fa i suoi tweet tutto il giorno, anche nel mezzo della
notte. Qualsiasi cosa lui twitta la gente lo segue anche quando le notizie sono false. I social sono davvero un grande problema
per la democrazia.
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