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Andrea Enria nuovo capo della Vigilanza Bce

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SUPERVISIONE BANCARIA

Andrea Enria nuovo capo della Vigilanza Bce

Andrea Enria
Andrea Enria

Andrea Enria, attuale capo dell’Autorità bancaria europea (Eba), sarà il nuovo presidente della vigilanza Bce. Lo ha deciso, secondo quanto riportano le agenzie Bloomberg e Reuters, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea, che lo ha preferito alla numero due della Banca centrale irlandese Sharon Donnery.

Per un anno dunque le due massime autorità della Bce saranno a guida italiana: Mario Draghi, in scadenza a fine ottobre 2019, e Andrea Enria, che resterà in carica per 4 anni e succede alla francese Danièle Nouy. Ora la sua nomina deve essere confermata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, cioè i Governi nazionali. Enria sarà a capo di un istituto, la Bce, che esercita la vigilanza diretta sulle maggiori 118 banche dell’Eurozona, che detengono quasi l'82% degli attivi bancari nell'area dell'euro. Le banche più piccole continuano a essere sottoposte alla vigilanza esercitata dalle autorità nazionali competenti in stretta collaborazione con la Bce. La Bce può comunque decidere in ogni momento di assumere la vigilanza diretta di un qualsiasi istituto al fine di assicurare l'applicazione coerente di standard di vigilanza elevati.

Il verdetto del Consiglio Bce
Il verdetto finale spettava al Consiglio direttivo della Bce che si è espresso con 21 voti e non 25 (i 19 governatori delle banche centrali della zona euro e i 6 membri del board della Bce) , in virtù del sistema di rotazione che disciplina l’assegnazione dei diritti di voto, in vigore dal 1° gennaio 2015 con l’ingresso della Lituania nell’euro. La rotazione, che esclude dalla votazione quattro membri del Council, sembrava in effetti favorire Enria perché questo mese non votano tre Paesi considerati falchi come Lettonia, Lituania e Lussemburgo e non ha votato neppure il governatore della Banca centrale francese, visto vicino alla posizione della Germania.

Enria all’Eba ha guidato gli stress test
Andrea Enria, 57 anni, spezzino, laureato alla Bocconi, dal 2008 al 2010 è stato a capo della supervisione bancaria della Banca d'Italia. Dal 1º marzo 2011 è stato il primo presidente dell'Autorità bancaria europea (e la conseguente gestione degli stress test bancari) per la quale nel 2015 è stato riconfermano per un secondo mandato di presidenza. Enria ha contribuito a creare l’Eba, l’authority che il prossimo anno si trasferirà da Londra a Parigi in seguito alla Brexit. L’Eba ha fissato gli standard patrimoniali per le banche che la Bce ha poi fatto rispettare nella sua attività di supervisione.

Donnery verso la guida della Bance centrale irlandese
Tanto Enria quanto Donnery sono considerati falchi moderati, non colombe: tuttavia i Paesi core appoggiano più Donnery, i periferici più Enria. Detto questo, il conteggio delle possibili preferenze tra l’italiano e l’irlandese (servono come minimo 11 voti per divenire chair dell’SSM) dava ieri incerti i due voti della Spagna (il vice-presidente Bce Luis de Guindos e il Governatore del Banco de España Pablo Hernández de Cos) e del Governatore irlandese della Central Bank of Ireland, Philip R. Lane. Un testa a testa dall’esito incerto fino all’ultimo miglio: Enria negli ultimi giorni aveva conquistato terreno rispetto a Donnery disposta a rinunciare all’SSM per divenire governatrice della Banca centrale irlandese e spianare la strada al governatore Philip Lane per il posto del capo economista Peter Praet che si libera nel giugno 2019.

Il mancato appoggio della Lega al Parlamento europeo
Durante il recente voto nel comitato dei coordinatori che si occupano di finanza e mercati al Parlamento europeo si era verificato un pareggio tra Enria e Donnery. Sarebbe stata la mancanza del voto del coordinatore della Lega, assentatosi al momento del voto, a far mancare a Enria il voto della vittoria.

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