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Alibaba, Jack Ma è iscritto al Partito comunista (tendenza Forrest…

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Alibaba, Jack Ma è iscritto al Partito comunista (tendenza Forrest Gump)

«Gli uomini che fanno la storia generalmente non sanno che storia fanno», pare abbia detto Karl Marx, il primo dei cinque maestri dell’ortodossia comunista. Frase che starebbe a pennello addosso a Jack Ma, fondatore e presidente di Alibaba, gigante cinese dell’e-commerce, connazionale del quinto maestro di cui sopra. Per capire di cosa parliamo: la concorrente orientale di Amazon col nome da Mille e una notte ha un giro d’affari da 39,9 miliardi di dollari e un valore di mercato da 390 miliardi, mentre il suo numero uno vanta un patrimonio personale da 35,8 miliardi. Eppure è iscritto al Partito comunista cinese.

GUARDA IL VIDEO. Jack Ma è iscritto al Partito comunista cinese

La rivelazione del «Quotidiano del Popolo»
Possibile? Proprio lui che, sul proprio portale, vende sì il ritratto di Mao, ma nella versione eretica di Andy Warhol? Lui che in quanto a guerra alla «tigre di carta del capitalismo», sembrava un tiepido? Lui che, a proposito del Governo che fu guidato Grande Timoniere, pare abbia detto ai suoi più stretti collaboratori «innamoratevi ma non vi ci sposate»? Pare di sì, almeno a prestare fede a quanto scrive il «Quotidiano del Popolo», organo mediatico del Pcc che sta alla Repubblica Popolare come la «Pravda» stava all’Unione Sovietica.

“Innamoratevi del governo, ma non vi ci sposate”

Jack Ma, fondatore e presidente di Alibaba 

Jack Ma sarebbe uno dei cento iscritti al Partito che avrebbero contribuito a guidare il processo di «riforma e apertura» del Paese. Nessun commento ufficiale a riguardo da parte di Alibaba.

«Voglio una vita come Forrest Gump»
Di Jack Ma, 54 anni da poco compiuti, sappiamo tutto o quasi: a settembre scorso ha annunciato l’intenzione di dimettersi da ogni incarico manageriale a partire dall’anno prossimo e dedicarsi alla filantropia attraverso la fondazione per l’istruzione nelle aree rurali della Cina, come fosse una specie di novello Bill Gates, il fondatore di Microsoft che, in una recente trasferta in Cina, ha lanciato un rivoluzionario water da 400 milioni di dollari. Proprio Jack Ma che, da giovane rampante, eleggeva a insospettabile modello di vita la più affascinante figura di idiota di successo che Hollywood abbia raccontato: «Mi ritirerò ancora giovane - diceva di sé - per godermi la vita come Forrest Gump. Non voglio morire in ufficio, meglio morire in spiaggia, sotto un ombrellone».

The House that Jack Built
Quello che non sappiamo è il motivo che ha spinto il Partito comunista cinese - e quindi il «Quotidiano del popolo» - a un «outing» con questa tempistica. Forse c’è dietro la volontà di mostrare al mondo quanto possa essere moderno, innovativo e friendly il nuovo corso del nuovo timoniere Xi Jinping. O forse è un mostrare i muscoli agli Stati Uniti, in piena guerra dei dazi. O forse ancora è tutte e due le cose messe insieme perché, a proposito di Alibaba, suona benissimo un vecchio standard interpretato da Aretha Franklin. Che Jack Ma, discreto cantante, appassionato di black music e grande fan di Michael Jackson, potrebbe a sua volta dedicare al presidente Donald Trump: «This is the house that Jack built, y’all/Remember this house».

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