Il premier francese Edouard Philippe, nel corso del solenne discorso dinanzi alla nazione per placare la rabbia dei gilet gialli, ha annunciato la sospensione
di «tre misure fiscali». Oltre alla moratoria sulle accise del carburante, le «tariffe di elettricità e gas non aumenteranno
questo inverno», ha annunciato il premier.
«Bisognerebbe essere sordi o ciechi per non vedere o sentire» la collera dei francesi, «ne misuro la forza e la gravità»:
lo ha detto il premier francese Edouard Philippe nel messaggio ufficiale alla nazione per placare la rabbia dei gilet-gialli.
«Nessuna tassa merita di mettere in pericolo l’unità della nazione», ha aggiunto Philippe, confermando la moratoria di 6 mesi
dell’aumento delle accise sul carburante e appellandosi allo stop delle violenze. Il governo francese ha sospeso soprattutto
l’aumento delle tasse sui carburanti, per placare l’ondata di violenze scatenate dal movimento dei gilet gialli. Il tentativo,
a quanto pare, non è stato sufficente. Eric Drouet, da molti considerato l'iniziatore del
movimento, ha dichiarato a Bfm-TV che i gilet gialli non accettano l’offerta e sabato manifesteranno di nuovo: «E' l'unico
modo per mostrare che la maggior parte dei gilet gialli non è assolutamente d'accordo con le misure annunciate, e che continueremo
fin quando non ci sarà un vero cambiamento».
Uno dei portavoce dei gilet gialli, Benjamin Cauchy, aveva già avvertito che «non basterà certo una moratoria ad addormentarci, le nostre rivendicazioni sono molto più ampie. Vogliamo gli stati generali della fiscalità e la rivalutazione degli stipendi, oltre a un vero elettroshock politico sulla rappresentatività dei cittadini».
I gilet gialli e il problema della rappresentanza
Il movimento di protesta incassa una vittoria storica, anche se al momento si trova sprovvisto di un fattore decisivo: la
rappresentanza. Philippe avrebbe dovuto incontare oggi una delegazione dei gilet gialli,ma l’appuntamento sembra essere stato
cancellato. La difficoltà è istituzionalizzare una forza nata ampiamente su web e social network, prima come contestazione
spontanea al caro-carburante, poi come rivolta generica contro Macron e la pressione fiscale.I gilets jaunes si sono mantenuti
del tutto apartitici e apolitici, nonostate le “avances” arrivate sia dall’estrema destra che dall’estrema sinistra in chiave
anti-Macron. Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, si è affrettata a precisare via Twitter che «una moratoria
è solo un rinvio. Non è evidentemente all'altezza delle attese e della precarietà in cui versano i francesi». La marcia indietro
del governo risponde al tentativo di arginare la protesta, nel timore che si possa allargare a categorie sensi bili come studenti
e agricoltori. Fra i nuovi appelli dei gilet gialli sta spuntando anche la richiesta di un innalzamento del salario minimo,
per frenare il calo di potere d’acquisto medio in Francia.
Le Parisien: le aperture del governo costeranno 2 miliardi
Il costo delle misure annunciate oggi dall'amministrazione del presidente Emmanuel Macron per placare la rabbia dei gilet-jaunes
ammonta a circa due miliardi di euro allo Stato francese: è quanto emerge da una prima stima
realizzata da Le Parisien online. Il premier Edouard Philippe ha annunciato oggi tre principali misure di tregua fiscale di
una durata di sei mesi: congelamento delle accise sul carburante, ma anche lo stop all'aumento dei prezzi su luce e gas. Nel
corso del solenne intervento dinanzi alla nazione, Philippe ha detto a
chiare lettere che «se le tasse devono essere ridotte, allora bisognerà ridurre anche le spese».
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