«Superare il limite del deficit al 3% è possibile in modo limitato, temporaneo e in condizioni eccezionali, ma ogni parole conta nel senso che il superamento eventuale del 3% non deve prolungarsi per due anni consecutivi né eccedere il 3,5% per anno». Lo ha detto il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici in una intervista al quotidiano francese Le Parisien riferendosi all'intenzione del governo di Parigi di superare il 3% nel 2019 per venire incontro alle richieste dei “gilet jaunes” e scongiurare una protesta sociale su scala nazionale.
Moscovici ha parlato non solo al Parisien ma anche a Francoforte in un convegno sul Futuro dell’Europa organizzato da Citi e Financial Times. E in questo caso ha affrontato la “questione Italia”: «Sto andando a Bruxelles a incontrare il premier Conte, siamo alla ricerca di una soluzione e ripeto che la Commissione è flessibile, purché si giochi tutti con la palla dentro il campo, il campo delle regole. La palla non può stare fuori dal campo, che è quello delle regole. E stare dentro le regole non significa austerità». Moscovici ha sottolineato: «Io sono sempre stato a favore della flessibilità e questa si trova stando dentro le nostre regole. Abbiamo dato all’Italia molta flessibilità per la sicurezza, le infrastrutture, misure per aiutare il ciclo e le riforme. Abbiamo dato all’Italia flessibilità per 1,5% del Pil, circa 30 miliardi: questa non è austerità. E dentro le regole possiamo trovare una soluzione anche adesso, un accordo per evitare la procedura di infrazione».
Secondo le stime, le misure annunciare dal presidente francese Emmanuel Macron dovrebbero richiedere un impegno compreso tra gli 8 e i 10 miliardi di euro, il che porterebbe il rapporto deficit/Pil francese a sforare il tetto del 3%. Oltre ad aprire un nuovo potenziale fronte per Bruxelles, la situazione francese non ha mancato di causare la reazione di esponenti della maggioranza giallo-verde italiana, che parlano di “due pesi e due misure” da parte della Ue nel rapportarsi ai Paesi membri.
La Francia non è l’Italia, i due casi dal punto di vista delle finanze pubbliche sono diversi. È questo il messaggio del commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici. Nell’intervista a Le Parisien, Moscovici ha indicato che permettere eventualmente il superamento del 3% alla Francia non è «indulgenza, sono le nostre regole niente di più, non mettiamo le cose come se da una parte ci sia una severità eccessiva e dall’altra parte non so quale lassismo: il paragone con l’Italia è seducente ma sbagliato perché le situazioni sono totalmente differenti. La Commissione europea sorveglia il debito italiano da diversi anni, non l’abbiamo mai fatto per la Francia».
Moscovici ha in programma mercoledì pomeriggio l’incontro con il premier Conte e il ministro dell’economia Tria, insieme al presidente della Commissione Juncker e al vicepresidente Dombrovskis per cercare di evitare la procedura contro l'Italia per violazione della regola di riduzione del debito.
«Al momento non conosco i dettagli del finanziamento ma effettivamente la situazione francese sarà seguita dalla Commissione con molta attenzione: oggi il governo deve risolvere un’equazione complessa nel momento in cui i francesi hanno fatto molto sforzi negli ultimi anni per tornare sotto il livello del 3% di deficit/pil», ha aggiunto Moscovici.
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