«Run Joe Run», gli avevano gridato in coro i vigili del fuoco invitandolo a scendere in campo. Ma lui, Joe Biden, 77 anni, vice presidente di Barack Obama per otto anni, e senatore democratico di lungo corso, solo nelle ultime ore avrebbe tolto le riserve e deciso di scendere in campo per conquistare la nomination democratica per le elezioni presidenziali del 2020. L’annuncio ufficiale è atteso nella giornata di giovedì secondo una fonte a lui vicina.
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Biden, ultimo ma non ultimo, si aggiunge a una lista di circa 20 esponenti del suo partito già scesi in campo che si sfidano in una corsa molto affollata per conquistarsi la candidatura democratica e cercare di sconfiggere il presidente repubblicano Donald Trump nel voto del 3 novembre 2020.
Biden annuncerà la sua candidatura con un video che porrà finalmente fine a tutte le speculazioni degli ultimi mesi sul fatto che avrebbe potuto sfidare Trump. Il tycoon che ha preso il posto di Obama alla Casa Bianca in seguito alla vittoria a sorpresa del 2016 sulla candidata democratica Hillary Clinton.
Lunedì prossimo Biden incontrerà i lavoratori di Pittsburgh, Pennsylvania, uno stato conquistato da Trump nel 2016. Un viaggio che sarà seguito da altri quattro viaggi nelle prossime settimane in stati importanti per la nomination democratica: Iowa, New Hampshire, South Carolina e Nevada.
Non è la prima volta. Biden aveva provato già a correre per le presidenziali nel 1998 e nel 2008 senza successo. Nelle ultime settimane era stato travolto dalle polemiche in seguito alle rivelazioni di diverse donne dei suoi abbracci troppo calorosi durante comizi elettorali giudicati sconvenienti. Lo stesso Trump lo aveva difeso dalle accuse. Biden dopo il polverone delle accuse sulle “toccatine poco appropriate” ha sospeso tutti i discorsi possibili su una sua candidatura. Ha assicurato che da ora in poi farà molta più attenzione al suo comportamento nei comizi e nelle cene elettorali.
E ora ha rotto gli indugi e si prepara a candidarsi accanto agli altri democratici. Una corsa già molto affollata con pezzi da novanta del partito come Bernie Sanders, Beto O’ Rourke, Kamala Harris, Elizabeth Warren ma anche outsider come Cory Booker, Amy Klobuchar e altri ancora.
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