Come si arriva all'astronomica cifra di 50 miliardi di euro all'anno sottratti alle casse dei 28 paesi dell'Unione europea
attraverso le frodi carosello sull'Iva? Ecco cosa succede nei paesi al centro dell'inchiesta internazionale “Grand Theft Europe”, un progetto che ha coinvolto 63 giornalisti di 35 media dei paesi membri della Ue più Svizzera e Norvegia (per l’Italia
ha partecipato Il Sole 24 Ore), coordinati dal centro giornalistico non profit tedesco Correctiv. Aumentano le frodi legate
ai certificati verdi e all’energia in generale. E sullo sfondo, in alcuni paesi, c’è il rischio che i proventi delle truffe
carosello vengano impiegati per finanziarie il terrorismo islamico.
Austria, lo strano caso delle frodi CO2
L'Austria è stata coinvolta in una delle più grandi frodi carosello della storia. Quando sono cominciate le truffe con i certificati
di emissione di CO2 per ottenere prelievi fiscali illegali, alcuni truffatori hanno utilizzato certificati forniti da una
società vicino a Vienna, che è riuscita per anni a mantenere un basso profilo. Nel 2009 la società aveva solo quattro dipendenti.
Ma secondo una bozza del profilo aziendale, puntava a un fatturato di più di 2 miliardi di euro quell'anno. Poi, nell'aprile
2010, i loro uffici sono stati perquisiti dalla polizia, che ha confiscato migliaia di pagine di documenti: informazioni preziose
sui clienti dell'azienda, tra i quali anche un sospetto truffatore svizzero il cui soprannome è “il banchiere” e che è stato
arrestato alla fine del 2015 all'aeroporto di Vienna.
Belgio, persi 405 milioni di 10 anni
Negli ultimi dieci anni il Belgio ha perso 405 milioni di euro a causa delle frodi carosello sull'Iva. Indagini recenti hanno
scoperto che i caroselli coinvolgono ogni attività, dalle auto agli impianti idraulici, fino alle strutture per servizi igienici,
ma anche nuovi settori come le “garanzie di origine dell'elettricità”. Quasi 20 anni fa il Belgio ha perso più di un miliardo
di euro per i caroselli Iva, ma grazie a un sistema di controlli molto più efficiente l'entità delle frodi è stata ridotta
a meno di 45 milioni di euro lo scorso anno. I truffatori belgi continuano tuttavia a organizzare truffe carosello in altri
paesi, come la Germania, dai loro quartier generali a Bruxelles.
Bulgaria, i collegamenti con l’Isis
Dallo Stato islamico, attraverso la mafia italiana, ai crimini dei colletti bianchi e al riciclaggio di denaro sporco. L'inchiesta
svela come un 37enne bulgaro si è unito a una rete danese di frodi Iva collegata all'Isis, spiega perché un italiano coinvolto
in schemi carosello ha deciso di avviare un'attività in Bulgaria e quale ruolo ha giocato la Bulgaria nel caso di frode sull'Iva
che ha coinvolto Deutsche Bank.
Croazia, 70 milioni bruciati
Secondo i dati della Commissione europea, la Croazia ha perso soltanto 70 milioni di euro in tasse nel 2016 a causa delle
frodi carosello sull'Iva, quasi la metà rispetto all'anno precedente. Il paese ha un organismo designato per combattere le
frodi fiscali, in particolare i caroselli Iva ma anche i casi che hanno riguardato i funzionari dell'ufficio delle imposte
coinvolti in frodi. Come accade anche in Slovenia, in Croazia i truffatori spesso organizzano a frodi Iva attraverso la vendita
di carburante e coinvolgendo aziende italiane e slovacche.
Cipro, il governo punta sulla reverse charge
Nei primi giorni del 2010, reti criminali costituivano società e aprivano conti bancari a Cipro per avviare frodi carosello
sull'Iva attraverso i certificati verdi. Recentemente le autorità cipriote hanno riconosciuto l'esistenza del problema e hanno
compiuto diversi sforzi per combattere gli schemi illeciti. Le autorità bancarie cipriote hanno messo in atto una nuova regolamentazione
per combattere il riciclaggio di denaro sporco e migliaia di conti bancari sono stati chiusi a partire dal 2014. Il governo,
inoltre, prevede di introdurre la reverse charge sulle apparecchiature elettroniche e sul commercio di telefoni cellulari, settori estremamente vulnerabili alle frodi carosello.
Repubblica Ceca, frodi sulla metà dell’import di benzina
Le frodi Iva transfrontaliere sono la più grande forma di evasione fiscale nella Repubblica Ceca, secondo le autorità fiscali
del paese. Oltre la metà delle importazioni di carburante sono state colpite da frodi Iva nel periodo 2012-2013. Tra i casi
investigati c'è quello che ruota attorno a Shahram Abdullah Zadeh , cittadino ceco nato in Iran, che avrebbe creato uno schema
responsabile dell'evasione fiscale di 100 milioni di euro nell'importazione di carburanti nel 2012-2013. Un altro caso che
ha comportato una truffa di 40 milioni di euro nei certificati CO2 ha coinvolto la società energetica E.On. Anche l'ufficio
delle imposte della Repubblica Ceca è stato paradossalmente interessato da una truffa quando nel 2015 ha comprato a buon
mercato telefoni cellulari immessi sul mercato al termine di una frode carosello. Il governo vorrebbe generalizzare il meccanismo
della reverse charge per tutte le materie prime e per le transazioni superiori ai 17.500 euro.
Danimarca, società fantasma senza sede
Milioni di euro sono spariti attraverso una complicata rete di transazioni in Norvegia, Polonia, Germania e Slovenia che hanno
riguardato anche la società danese Castor Energy, oggi liquidata. Il caso Castor Energy ha legami con una possibile frode
negli Stati Uniti che coinvolge un’inchiesta dell'Fbi su una rete di cittadini danesi residenti negli Stati Uniti e a Dubai.
Sono state individuate nove società che realizzavano frodi Iva e che erano domiciliate in luoghi dove non esisteva nessun
edificio. In uno dei siti c'era solo un contatore della luce.
Estonia, ridotto il gap dell’Iva
L'Estonia è riuscita a ridurre il gap tra Iva dichiarata e Iva effettivamente versata a 140 milioni di euro nel 2018 rispetto
ai 202 milioni nel 2014 ed è tra i paesi della Ue che combattono più attivamente le frodi carosello. Tuttavia, i truffatori
sono ancora lì. Gli schemi, infatti, sono diventati più complessi e coinvolgono più paesi. Un caso investigato è quello di
una frode attuata da cittadini estoni in Svezia e in Finlandia e che riguardava metalli preziosi. I soldi venivano poi riciclati
in Estonia.
Finlandia, la tempestività è tutto
L'amministrazione finanziaria finlandese stima una perdita annuale di gettito dovuta alle frodi carosello sull'Iva di soli
30 milioni di euro. Una stima molto bassa se la si confronta con le entrate fiscali dovute all'Iva, che nel 2017 sono state
di 14,8 miliardi di euro. Il motivo, secondo le autorità fiscali, è dovuto alla tempestività delle analisi e della collaborazione
con i paesi nordici e baltici, ma anche con Eurofisc. Sono stati analizzati cinque casi in cui l'autorità fiscale ha dovuto
segnalare i fatti alle autorità inquirenti. Quattro di questi casi sono stati investigati dalla dogana e sono ora presso l'ufficio
dei pubblici ministeri. Uno di questi casi coinvolge Polonia, Lettonia, Estonia, Finlandia e Svezia. La perdita fiscale è
di 2 milioni di euro. Gli altri tre casi investigati dalla dogana riguardano Estonia e Finlandia e la perdita è di 1,5 milioni
di euro.
Francia, creata la “task force Iva”
Tra il 2008 e il 2009, la Francia ha sperimentato la più grande frode della storia, quella sui crediti CO2. Si stima che l'ammontare
della truffa sia stato di circa 1,6 miliardi di euro. Nel 2014 è stata implementata una nuova strategia per scoprire il più
presto possibile le frodi Iva. L'obiettivo è di coordinare il lavoro tra amministrazione, ministero del bilancio e della giustizia.
Lo stesso anno sono state create la “Task Force Iva”, una struttura operativa interministeriale che opera con Tracfin (il
servizio di intelligence del ministero del Bilancio) e un'unità di “data mining” all'interno dell'amministrazione fiscale.
Vengono usati nuovi metodi statistici per identificare “società false” e “rompere” il meccanismo delle frodi carosello. Nel
settembre 2018, il ministero del Bilancio ha annunciato la creazione di un “osservatorio della frode fiscale” (Observatoire de la fraude fiscale ). Ma l'Osservatorio non è ancora operativo.
Germania, il racconto di un insider
L’inchiesta vede al centro il racconto di un insider che per anni ha fatto parte di un giro di frodi carosello e che rivela
i meccanismi utilizzati e le sue strutture. Parla anche il magistrato Marcus Paintinger, che ha coordinato decine di inchieste
sulle frodi all'Iva.
Grecia, le pressioni della Troika
Ci sono alcune tracce greche nella frode fiscale del carbonio europeo, sebbene il mercato del CO2 greco sia molto piccolo
rispetto agli altri stati membri della Ue. Le aziende che hanno preso parte al mercato dei certificati verdi negli anni 2008-2012
non superano le 100. Tranne alcune grandi centrali elettriche, la maggior parte delle aziende produceva materiali per costruzioni.
A causa della crisi economica in Grecia, l'industria delle costruzioni si è ridotta drammaticamente, le aziende hanno tagliato
la produzione e hanno venduto i loro crediti di carbonio principalmente nel Nord Europa.
Il governo di Atene è stato pressato dalla Troika affinché restituisse l'Iva dovuta alle società private. In due anni l'Iva
dovuta alle imprese è stata ridotta da 3 miliardi di euro a 700 milioni. Ciò significa che oltre 2 miliardi di euro sono stati
restituiti al settore privato senza molto controllo e questa procedura ha alimentato le frodi carosello. Nel 2018 il ministero
delle Finanze ha individuato 86 casi di questo tipo che sono costati allo stato greco 20,2 milioni di euro. Nel 2017 erano
stati individuati 81 casi di carosello che sono costati allo stato greco 23 milioni di euro. Mentre altre 80 società sospettate
di frode sono sotto inchiesta.
Ungheria, il paese con l’aliquota più elevata
L'Ungheria ha l'aliquota Iva più elevata della Ue (27%) e offre, dunque, un guadagno potenziale più alto per le frodi carosello.
Il governo ha introdotto varie misure per combattere le frodi Iva, come ad esempio un sistema di controllo del commercio “Ekaer”
e il sistema di segnalazione delle fatture online, la riduzione dell'Iva o l'introduzione del meccanismo di inversione contabile
per alcuni prodotti. Ma il paese continua a essere vulnerabile alle frodi carosello.
Irlanda, occhi puntati sulle banche
Alcune società sotto inchiesta per aver organizzato frodi fiscali in Europa hanno utilizzato banche irlandesi e società “scudo”
per realizzare centinaia di transazioni per un valore di centinaia di migliaia di euro. Alcuni documenti mostrano l'utilizzo
di Ulster Bank e Bank of Ireland nelle transazioni. I documenti mostrano anche che la Bank of Ireland era parte contraente
di accordi che coinvolgevano piattaforme finanziarie sospettate dalle forze di polizia europee di aver svolto il ruolo di
hub per transazioni di frodi fiscali.
Lettonia, delusi dall’inversione contabile
Dal 1999 la Lettonia si è basata sul meccanismo dell'inversione contabile in molti settori dell'economia. Lo stato baltico
ha cambiato più volte la regolamentazione su questo argomento, includendo sempre più settori nel reverse charge. Dopo 20 anni le autorità fiscali lettoni riconoscono che il meccanismo non ha fornito miglioramenti a lungo termine dell'economia.
Lituania, indagini su 50 casi
L'anno scorso le autorità fiscali lituane hanno rilevato Iva non dichiarata per 35,4 milioni di euro, ma ammettono che le
frodi carosello sono una “brutta bestia” e che non è possibile determinare quanto costino esattamente ai contribuenti lituani.
La Financial Crime Investigation Agency lituana sta indagando su 50 casi (con 50 milioni di euro di danni) connessi a frodi
Iva.
Lussemburgo, la rete delle shell companies
I truffatori giocano al gatto e al topo con le autorità fiscali: dopo la frode commerciale del carbonio si sono spostati sul
settore energetico. Sfruttando le leggi poco stringenti del Lussemburgo e utilizzando numerose shell companies, reti di truffatori hanno derubato diversi paesi della Ue di parecchi milioni di euro.
Malta, lo stato cuscinetto
Malta viene utilizzata da truffatori come “cuscinetto” per oscurare le transazioni illecite e successivamente riciclarne i
proventi. Le statistiche maltesi non registrano accuratamente le società che non dichiarano l'Iva né il danno che viene causato
agli altri paesi. Le società maltesi coinvolte in queste truffe spesso usano prestanome e poi “scompaiono”: nel registro
delle società vengono indicate come “Inattive - Non hanno inviato la documentazione”. Nelle frodi c'è anche una responsabilità
oggettiva dei “corporate service providers” maltesi (cioé le strutture che creano e registrano le società) perché non monitorano le imprese e non informano le autorità
quando hanno sospetti di riciclaggio.
Olanda, le ragioni delle frodi
Come è possibile che questa rapina sia andata avanti per oltre un quarto di secolo anche in Olanda? Gli esperti affermano
che la posta in gioco è troppo alta (solo i Paesi Bassi hanno superato quota 53 miliardi di euro di entrate Iva nel 2018)
e i governi europei non vogliono perdere il controllo di tutto questo. La ragione di ciò risiede nella mancanza di fiducia
tra gli stati membri della Ue. Il ragionamento è questo: meglio controllare un sistema imperfetto, piuttosto che cedere la
sovranità nazionale.
Polonia, frode sull’energia
Sebbene le autorità polacche abbiano fatto molto per combattere i sistemi di frode carosello, c'è ancora una grande quantità
di incomprensioni alla base problema. Un importante caso di frode carosello investigato riguarda il commercio di energia.
Lo schema è stato creato da cittadini danesi e gestito per quasi un anno con la partecipazione inconsapevole di una delle
più grandi aziende statali polacche.
Portogallo, palcoscenico per i tedeschi
Il Portogallo è stato un palcoscenico per il la truffa dei certificati CO2 tedeschi . Secondo fonti della polizia, le attuali
aree di frode all'Iva sono collegate alle mafie italiane ed est europee. Il fatto che le frodi siano fiorenti è dovuto soprattutto
alla mancanza di cooperazione tra le diverse autorità nazionali, alla difficoltà di dimostrare questo tipo di crimine e alle
pene molto basse che rendono le frodi redditizie.
Romania, fondi al terrorismo
La Romania è uno paesi utilizzati nel tortuoso percorso delle frodi carosello e a volte i proventi del crimine vengono utilizzati
per il finanziamento del terrorismo come mostrano un caso anonimo e le interviste a funzionari statali di alto livello. Inoltre,
un esperto spiega cosa prevede la legislazione in Romania.
Slovacchia, la società senza uffici
Clean Energy Trading, un'azienda con un fatturato superiore a 1 miliardo di euro e - sulla carta - un gigante dell'economia
slovacca ottiene agevolazioni fiscali per 140 milioni di euro anno dopo anno. Ma questa società in realtà non ha né dipendenti
né un ufficio e svolge il ruolo di società cuscinetto nelle frodi carosello che riguardano i certificati verdi.
Slovenia, truffe su auto e carburante
La Slovenia perde circa 290 milioni di euro di imposte all'anno, ma nessuno sa quale quota del divario fiscale è dovuto ai
caroselli Iva. L'anno scorso il lavoro degli ispettori delle tasse ha consentito di recuperare 5,3 milioni di euro di Iva.
Le frodi carosello che coinvolgono la Slovenia riguardano prevalentemente le importazioni di automobili e il carburante.
Spagna, la cellula islamica di Melilla nel mirino
La cellula terroristica di Melilla ha utilizzato una rete in Danimarca per frodare almeno otto milioni di euro tramite più
di 40 società. Il denaro è stato utilizzato per finanziare viaggi di combattenti per unirsi all'Isis. Mohamed El Mahdaoui
, un danese marocchino, è l'uomo chiave in Spagna. È stato arrestato nel 2017 ed è in attesa di giudizio. Sebbene apparentemente
senza lavoro, era in grado di mantenere uno standard di vita elevato. La cellula Melilla ha attuato anche frodi sulle assicurazioni
delle auto (più di 50mila euro) e rapine per finanziare le sue attività.
Svezia, crescono le truffe sui certificati verdi
Svezia e Danimarca hanno perso almeno 10 milioni di euro di Iva a causa delle frodi e si sospetta che i soldi siano andati
al finanziamento del terrorismo. Questo specifico tipo di frode sembra ora in declino. Invece le autorità fiscali svedesi
vedono aumentare le attività sospette in nuovi mercati, ad esempio quello dei certificati verdi.
Svizzera, il buco nero dell’Europa
La Svizzera è il buco nero dove scompare il denaro rubato in Europa. Non essendo membro della Ue il paese ha un ruolo speciale
nel quadro generale delle frodi carosello. Con le sue aliquote Iva più basse, non è molto interessante per i caroselli diretti
all'interno della Confederazione. Tuttavia, ancora una volta, l'hotspot bancario svizzero si conferma come il luogo dove vengono
aperti conti “particolari”, dove vengono nascoste le tracce delle frodi, e dove il denaro scompare per venire poi riciclato.
Regno Unito, il ruolo delle banche
I truffatori hanno rubato centinaia di milioni di sterline di denaro pubblico tramite le frodi Iva in soli due mesi. Un decennio dopo, il fisco continua a rincorrere il denaro attraverso i tribunali, in casi che non sarebbero stati possibili se le grandi banche non avessero chiuso un occhio.
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