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Turchia, Borsa e lira in caduta dopo annullamento elezioni a Istanbul

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Servizio |il voto amministrativo

Turchia, Borsa e lira in caduta dopo annullamento elezioni a Istanbul

La sede del Comune di Istanbul (Epa)
La sede del Comune di Istanbul (Epa)

Borsa a picco e lira turca che scivola ai minimi da sette mesi sul dollaro. Sono gli effetti sui mercati della decisione con cui la Commissione elettorale suprema della Turchia ha annullato le elezioni amministrative che avevano sancito la vittoria dell’opposizione a Istanbul. Il listino di Istanbul cede oltre il 2% mentre il dollaro sale a 6,16 sulla lira turca (-2,7%), ai massimi dallo scorso ottobre.

A Istanbul, infatti, è tutto da rifare. Con un annuncio a sorpresa la Commissione elettorale suprema della Turchia (Ysk) ha accolto i ricorsi per presunti brogli presentati dalle forze a sostegno del presidente turco Recep Tayyip Erdogan ed ha così deciso di ripetere le elezioni amministrative tenutesi lo scorso 31 marzo. La decisione non è appellabile.

La posta in gioco era altissima. Erdogan lo aveva fatto capire anche alla vigilia del voto: «Chi vince a Istanbul vince in Turchia», aveva ripetuto fiducioso davanti a decine di migliaia di suoi sostenitori.

Il verdetto delle urne, però, era stato un altro. Nelle elezioni amministrative del 31 marzo la coalizione del Partito Popolare Repubblicano (Chp), il principale partito di opposizione turco, era riuscita ad affermarsi in diverse città, ma soprattutto nella capitale Ankara e ad Istanbul.

Ekrem Imamoglu era così diventato – ufficiosamente - sindaco di Istanbul, mettendo fine a 15 anni consecutivi di potere dell'Akp, il partito di Governo. Ufficiosamente perché l'Akp aveva subito presentato una valanga di ricorsi per ottenere il riconteggio. Istanza accolta.

Dopo tre settimane di operazioni, la Commissione elettorale turca aveva concluso il riconteggio ribadendo che il Chp aveva vinto le elezioni amministrative nella capitale Ankara e a Istanbul. Ma il partito del presidente Erdogan, l'Akp, aveva insistito sui brogli e sull'irregolarità del voto chiedendo una nuova elezione. Richiesta, alla fine, accolta.

Ekrem İImamoglu si era insediato come sindaco soltanto 20 giorni fa. Ora rischia di veder la sua poltrona svanire. Deluso per la decisone della Commissione elettorale suprema, il partito del neo sindaco ha gridato alla dittatura. Si voterà con ogni probabilità il prossimo 23 giugno. Al potere in Turchia dal lontano 2000, Erdogan era uscito vincitore nelle elezioni presidenziali dello scorso giugno. In quell'occasione, l'entrata in vigore di un sistema presidenziale molto forte gli ha conferito poteri così ampi che i suoi rivali non esitano a definirlo il nuovo Sultano. Per lui perdere Istanbul è stata una sconfitta cocente. La città sul Bosforo non è soltanto il luogo dove è nato. A Istanbul Erdogan ha iniziato la sua carriera politica. E sempre a Istanbul, nel 1994, il Sultano ha coronato i suoi sogni divenendo sindaco. Questa metropoli di 20 milioni di abitanti è sempre stata, e di gran lunga, il centro dell'economia del Paese. Ecco perché «Chi vince Istanbul vince tutto».

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