Quattro petroliere, due delle quali appartenenti all'Arabia Saudita, hanno subito danni significativi in un attacco durante
il fine settimana vicino allo Stretto di Hormuz. Lo ha detto il ministro dell'Energia del regno Khalid al-Falih. L’episodio ha fatto salire le quotazioni del greggio in apertura di settimana, con il Brent sopra i 70 dollari e il Wti oltre quota 61 dollari al barile. La terza nave colpita batte bandiera norvegese
mentre non è stata resa nota la nazionalità della quarta.
Le petroliere saudite sono state attaccate alle sei di domenica mattina al largo della costa orientale degli Emirati Arabi
Uniti mentre si preparavano ad attraversare il Golfo Persico. L'attacco non ha causato perdite di greggio, ma ha provocato
«danni significativi alle strutture delle due navi». Il ministro ha definito l'incidente un «atto criminale di sabotaggio» mentre il governo iraniano ha messo in guardia dall’«avventurismo di potenze straniere» per destabilizzare la regione.
Gli Stati Uniti hanno annunciato la settimana scorsa che stanno trasferendo una portaerei, dei bombardieri e una batteria antimissile Patriot nel Golfo Persico per contrastare quella che secondo l'amministrazione Trump è una minaccia crescente da parte dell’Iran. Washington ha imposto nuove sanzioni economiche all'Iran per costringerlo a ridimensionare le sue attività militari e smettere di minacciare Israele. Secondo al-Fatih l'incidente mira a «minare la libertà di navigazione marittima e la sicurezza delle forniture di petrolio ai consumatori di tutto il mondo».
Una delle navi era diretta al porto saudita di Ras Tanura sul Golfo Persico per caricare petrolio diretto verso gli Stati Uniti. L'attacco alle navi saudite e alle altre due imbarcazioni è avvenuto vicino alle sue acque territoriali al largo della costa dell'emirato orientale di Fujairah, uno dei 7 che compongono gli Emirati Arabi Uniti.
Lo Stretto di Hormuz è un punto strategico per le forniture mondiali di petrolio. Un terzo del gas naturale liquefatto del mondo e del petrolio trasportato via mare scorre attraverso lo stretto per l'esportazione
dai paesi del Golfo Persico.
Falih ha invitato la comunità internazionale a proteggere la navigazione marittima e le petroliere, sottolineando il pericolo
per i mercati energetici e l'economia globale.
© Riproduzione riservata