Gli Stati Uniti hanno sospeso tutti i voli commerciali con il Venezuela, sia passeggeri che cargo. Una decisione che aumenta ancora la pressione sul governo del Presidente Nicolas Maduro e evidenzia l’appoggio offerto da Washington al capo dell’opposizione, Juan Guaidò, riconosciuto quale leader legittimo del Paese. L’amministrazione di Donald Trump ha citato quale ragione del giro di vite le preoccupazioni di sicurezza dovute alla grave crisi domestica esplosa nel Paese. L’annuncio del blocco dei voli è arrivato dal Ministro a interim della sicurezza interna statunitense Kevin McAleenan, il quale ha indicato in un comunicato formale che «le condizioni in Venezuela rappresentano una minaccia per la sicurezza di passeggeri, dei membri degli equipaggi e dei velivoli che viaggiano da e per il Paese; e l’interesse pubblico richiede una immediata sospensione» di ogni collegamento aereo.
Ancora: «questa determinazione è basata sulla continua instabilità politica e sulle tensioni in aumento in Venezuela e sugli associati rischi imprevedibili alle operazioni di volo». La decisione ha ricevuto il via libera dal Dipartimento di Stato guidato da Mike Pompeo ed è stata messa in pratica dal Ministro dei Trasporti, Elaine Chao. La sospensione verrà revocata, hanno aggiunto le autorità statunitensi, solo «se e quando le condizioni cambieranno». Washington monitorerà con attenzione gli sviluppi nella nazione latinoamericana.
La crisi in Venezuela è precipitata con i recenti e continui violenti scontri di piazza tra sostenitori dell’opposizione e del regime di Maduro. Guaidò ha sfidato Maduro, dichiarandosi Presidente temporaneo e chiamando a un’insurrezione per rovesciare il suo governo. Washington, che sotto Trump ha spesso rivendicato un atteggiamento nazionalista e isolazionista nel mondo, nel caso del vicino Venezuela ha scelto una strada di aperto coinvolgimento: oltre a schierarsi con Guaidò, tra i primi nella comunità internazionale, ha imposto sanzioni contro 150 esponenti del regime e funzionari di imprese di stato.
Un gesto inteso a invitare i fedeli al governo a disertare, compresi esponenti delle forze armate finora rimasti un bastione di Maduro. Nei giorni scorsi, parlando a un convegno in Colombia, Mauricio Claver-Carone, un alto esponente del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha tuttavia affermato che Maduro agli occhi degli Stati Uniti è sempre più isolato e ha minimizzato i recenti insuccessi di iniziative e rivolte dell’opposizione nell’ottenere una sua immediata caduta. «Posso contare i sostenitori di Maduro sule dita di una mano - ha dichiarato - Se esistesse un sentimento pro-Maduro, lui non avrebbe bisogno di circondarsi di cubani e russi».
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