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Brexit, falliti i negoziati Corbyn-May

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il distacco dalla ue

Brexit, falliti i negoziati Corbyn-May

Addio alla speranza di un accordo su Brexit tra conservatori e laburisti. Il leader dell’opposizione Jeremy Corbyn ha posto fine ai negoziati tra i due partiti, dando la colpa del fallimento alla «crescente debolezza e instabilità» del Governo.

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Le trattative, in corso da sei settimane, «hanno raggiunto il capolinea», ha scritto Corbyn in una lettera inviata alla premier Theresa May. Entrambe le parti hanno negoziato in buona fede e in modo costruttivo, ammette il leader laburista, ma non sono stati fatti progressi sufficienti a raggiungere un compromesso.

La ragione è la confusione che regna nel partito conservatore, profondamente diviso su Brexit e tutto preso dalla lotta di successione alla May, secondo Corbyn. Spesso «le proposte dei negoziatori Tory sono state contraddette pubblicamente da altri ministri», scrive nella lettera. Inoltre è venuta meno la fiducia che qualsiasi accordo raggiunto possa essere rispettato dai Tories, sottolinea il leader laburista. Due candidati di punta alla successione alla May, l’ex ministro degli Esteri Boris Johnson e l’ex responsabile di Brexit Dominic Raab, hanno dichiarato che se eletti non avrebbero tenuto conto di alcuna intesa negoziata dal Governo con i laburisti.

Il Labour aveva posto un’unione doganale permanente con la Ue come conditio sine qua non di un accordo, idea inaccettabile ai sostenitori di Brexit perché impedirebbe loro di siglare accordi commerciali con Paesi terzi. Avere una politica commerciale indipendente è considerato dai Brexiter uno dei vantaggi principali dell’uscita dalla Ue.

Diversi conservatori hanno subito espresso il proprio sollievo per la fine delle trattative con i laburisti, che gran parte del partito non voleva. «Non avrebbero mai dovuto iniziare», ha detto un deputato Tory.

Corbyn avverte che, salvo novità nelle prossime settimane, il suo partito voterà contro l’accordo di recesso che la May intende ripresentare al Parlamento per la quarta e ultima volta a inizio giugno. La premier spera in un’astensione dei laburisti per avere i numeri necessari per far approvare l’accordo e fare uscire la Gran Bretagna dalla Ue con l’intesa concordata con Bruxelles.

La May ha già annunciato che lascerà l’incarico a breve, ma spera di concludere la missione Brexit, andandosene a testa alta. Se invece l’accordo verrà di nuovo respinto dal Parlamento, come sembra probabile, si prevede che la premier rassegni le dimissioni immediatamente.

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