«Un accordo commerciale fenomenale» tra Gran Bretagna e Stati Uniti: questa la promessa di Donald Trump. Nel secondo giorno
della sua visita di Stato a Londra, il presidente americano ha dichiarato che quando il Regno Unito avrà lasciato l’Unione
Europea e «ritrovato la sua identità», i due alleati potranno stringere un’intesa bilaterale profonda e onnicomprensiva.
In una conferenza stampa congiunta con la premier britannica Theresa May oggi pomeriggio, Trump ha detto che il «potenziale
è immenso» e gli scambi commerciali tra i due Paesi potrebbero «raddoppiare o triplicare» rispetto agli attuali 190 miliardi
di sterline. Anche gli investimenti di mille miliardi di sterline potrebbero aumentare ulteriormente.
I due leader hanno minimizzato i contrasti e sottolineato i punti di contatto tra i due Paesi, ricordando la “special relationship”
e i legami profondi che, 75 anni dopo il D-day e lo sbarco in Normandia, continueranno «per i prossimi 75 anni», ha detto
la May. Altrettanto caloroso Trump, che ha dichiarato che «i legami di amicizia tra i nostri due Paesi sono stati forgiati
nel sangue e dureranno per sempre».
Sulla questione Huawei, il colosso cinese delle telecomunicazioni che gli Stati Uniti hanno bandito e che potrebbe invece partecipare alla creazione
della rete 5G in Gran Bretagna, non ci sono stati contrasti. Londra sembra intenzionata ad allinearsi alla posizione Usa e
ogni decisione è stata rinviata e verrà presa dal nuovo premier britannico che sostituirà la May. «Arriveremo a un accordo
su Huawei e su tutto il resto», ha dichiarato Trump, quindi la collaborazione sulla sicurezza tra Stati Uniti e Gran Bretagna
continuerà «senza limiti».
Anche sull’Iran i due leader hanno ammesso di avere punti di vista diversi. Trump ha ribadito che il regime di Teheran non
deve sostenere il terrorismo e non deve diventare una potenza nucleare. La May ha detto che Londra e Washington «hanno esattamente
gli stessi obiettivi», ma intendono raggiungerli in modo diverso. La premier ha avvertito in particolare dei pericoli di «una
escalation della tensione» nella zona.
Quella di oggi è stata l’ultima conferenza stampa della May, che venerdì lascerà l’incarico in anticipo dopo non essere riuscita a far approvare dal Parlamento e dal suo stesso partito l’accordo di recesso dalla Ue. Trump ha reso omaggio alla premier uscente, ha dichiarato che è stato «un grande onore» lavorare con lei e l’ha definita
«una vera patriota e persona di grande professionalità». Il presidente non ha però resistito e ha ricordato che la May non
ha seguito il suo consiglio di prendere una linea molto dura con Bruxelles invece di negoziare. «Io avrei fatto causa alla
Ue e magari avremmo trovato un accordo», ha detto.
«I confini nazionali sono la cosa più importante in assoluto», ha dichiarato Trump difendendo la sua decisione di imporre
tariffe al Messico se il Governo non interverrà per frenare «l’invasione di milioni di messicani» che entrano illegalmente
negli Stati Uniti.
A una domanda sulle grandi proteste contro la sua visita a Londra, Trump ha detto che sono “fake news”, notizie inventate, perché lui non ha visto manifestazioni negative. «Sia ieri che oggi ho visto migliaia di persone festeggiare con le bandiere in mano», ha detto il presidente. Sia per questioni di sicurezza che per non urtare la suscettibilità del presidente, la polizia ha svuotato le strade di Londra attraversate dalla sua auto allontanando le proteste dal suo cammino. Centinaia di migliaia di persone comunque hanno riempito Trafalgar Square e le strade vicine con cartelli, canti e discorsi anti-Trump. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha parlato alla folla riunita.
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