New York - Huawei soffre del blocco del suo business orchestrato dagli Stati Uniti. Ma anche i colossi della Corporate America cominciano a risentirne e pesantemente - a suon di miliardi di dollari. Il leader dei microprocessori Broadcom ha svelato
che le sue vendite annuali verranno tagliate di due miliardi rispetto a precedenti attese. Una sforbiciata pari al 10% della
sua attività core tutta da attribuire al divieto governativo all'esportazione di componenti in direzione della grande società
cinese di telecomunicazioni.
Il titolo Broadcom, nel dopo mercato di ieri, è stato penalizzato dal nuovo pessimismo: e' caduto di oltre l'8% sull'onda dei pronostici rivisti al ribasso. La flessione e' stata aggravata da un bilancio del secondo trimestre fiscale del gruppo che ha gia' deluso le previsioni almeno sul fronte delle entrate, lievitate del 10% rispetto all'anno scorso ma scese del 4,7% dal primo trimestre fiscale. I 5,52 miliardi di fatturato nei tre mesi a maggio sono stati inferiori ai 5,68 miliardi anticipati dagli analisti.
Broadcom, che ha sede a San Jose' in California, ha inviato con i suoi conti un messaggio a nome di influenti segmenti dell'Aziemnda America. E' una delle prime grandi aziende tech Usa a quantificare con esattezza - e a simili, ingenti, livelli - l'impatto sul business della messa al bando di Huawei da parte dell'Amministrazione Trump, che la considera una minaccia alla sicurezza nazionale. Si tratta di un conto salato, che stando a quanto affiorato dal suo esempio potrebbe facilmente lievitare a molti miliardi di dollari solo per per il settore dei chip.
L'anno scorso Broadcom aveva fatturato 900 milioni di dollari con Huawei, una cifra pari al 4,3% delle sue entrate totali
di 21 miliardi. Ma i due miliardi ora evaporati comprendono le previste ripercussioni a catena della disputa sino-americana
su altri clienti Broadcom, che appaiono divenuti progressivamente più cauti negli acquisti a causa delle tensioni commerciali
e aziendali.
Gruppi rivali nei semiconduttori Usa sono adesso attesi al varco di un riesame del loro business alla luce dell'effetto-Broadcom.
Tra questi ci sono Intel e Qualcomm. Alcune aziende più piccole o meno note del comparto hanno a loro volta mostrato la diffusione
di un crescente pessimismo, nomi che vanno da Qorvo a Lumentum e ad Analog Drevices. “Il conflitto sta creando incertezza
economica e politica globale e riduce la visibilità per i clienti manifatturieri internazionali”, ha affermato il chief esecutive
di Broadcom, Hock Tan. I vertici del gruppo hanno indicato che, con le guerre commerciali, sono nei fatti svanite le “speranze
di un recupero nella seconda metà dell'anno”.
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