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Ue: qualche giorno per evitare procedura. Tria: deficit…

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Ue: qualche giorno per evitare procedura. Tria: deficit…

Servizio |I NEGOZIATI CON BRUXELLES

Ue: qualche giorno per evitare procedura. Tria: deficit giù senza nuove misure

LUSSEMBURGO - Il governo Conte continua a essere oggetto di pressioni politiche da parte dei partner europei perché adotti entro «qualche giorno» misure che rimettano in careggiata i conti pubblici. Il rischio incombente è quello di una procedura per debito eccessivo, che la Commissione europea potrebbe raccomandare ai ministri delle Finanze nelle prossime settimane. Da parte italiana, la risposta è vaga: si promettono più che altro nuovi dati, mentre Bruxelles chiede nuovi fatti.

Questa mattina, a margine di una riunione ministeriale qui in Lussemburgo, il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno ha affermato che i ministri delle Finanze dell'unione monetaria hanno fatto propria l'opinione della Commissione europea e del Comitato economico e finanziario secondo i quali una procedura è giustificata. «Invitiamo il governo a presentare misure economiche» per ridurre l'indebitamento. «L'applicazione del bilancio per il 2019 un aspetto cruciale».

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Proprio oggi al ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire è stato chiesto durante una conferenza stampa qui in Lussemburgo quanto tempo avesse l'Italia per presentare le misure richieste: «Direi qualche giorno», è stata la risposta laconica. Le regole europee prevedono che tendenzialmente il Consiglio debba esprimersi su una eventuale procedura per debito eccessivo entro il 1° agosto. La prossima riunione dei ministri delle Finanze è prevista per l'8-9 luglio.

Il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici ha detto di apprezzare l'appoggio ottenuto dall'Eurogruppo: «La procedura è giustificata, ma stiamo cercando soluzioni per evitarla». Ciò sarà possibile solo se il governo Conte si impegnerà in una correzione dei conti già nel 2019. Il confronto è acceso, tanto più che mentre Bruxelles chiede nuove misure, Roma risponde con promesse di nuovi dati. «Per ora sembra un dialogo tra sordi», ammette un diplomatico europeo.

«Dobbiamo raggiungere quel deficit che ho indicato (del 2,1-2,2% del prodotto interno lordo, ndr) che è anche compensativo sul mancato raggiungimento dell'obiettivo nel 2018», ha detto sempre qui in Lussemburgo il ministro dell'Economia Giovanni Tria, che questa mattina ha incontrato il commissario Moscovici. «Non è un problema di nuove misure o no, quello è l'obiettivo, noi pensiamo che lo raggiungiamo senza variazioni legislative».

Il più recente Documento economico e finanziario (Def) del governo italiano prevede attualmente un disavanzo del 2,4% del Pil nel 2019. Riferendosi ai colloqui con il commissario Moscovici e il vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis, il ministro ha aggiunto: «Abbiamo posto le basi di ciò di cui discuteremo, degli obiettivi del negoziato». Alla domanda se fornirà nuovi dati prima del 9 luglio, il ministro ha risposto: «Certo, mica porto chiacchiere».
Secondo le informazioni raccolte qui in Lussemburgo, la discussione tra i ministri delle Finanze sul tema Italia è stata relativamente corta. A conti fatti è emerso sostegno alla strategia della Commissione. Ciò detto, molti governi europei sono certamente preoccupati per la stabilità finanziaria dell'euro, ma nel contempo guardano con cautela a una procedura per debito eccessivo, temendo di creare un precedente utilizzabile in futuro contro di loro.

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4 Commenti

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  • desertoarido |

    E' inutile che Salvini continui a rilasciare interviste dicendo che la Commissione e' "vecchia"e quindi non ha più voce in capitolo.
    La realtà e che Conte va' a tentare di convincere i "vecchi",ancora in carica,ad avere pietà di noi e dei nostri conti.
    Ai "giovani" che verranno andremo a fare lo stesso discorso in futuro.
    E loro risponderanno allo stesso modo,visto che l'assalto sovranista e' fallito,fortunatamente.
    E se anche ci fossero i sovranisti in Commissione sarebbe molto peggio per noi.
    Per essere più chiari la "lega anseatica" non vuole pagare i nostri debiti!

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  • brufio62 |

    "molti governi europei sono certamente preoccupati per la stabilità finanziaria dell'euro" ..... ma inventatene un'altra, Se l'Italia esce dall'euro questo il giorno dopo schizza alle stelle cosi vedranno che fine fanno le esportazioni della zona euro.

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  • Utente 9704048 |

    Questo governo si è bruciato ogni scampolo di credibilità: ad esempio (solo per dirne una) nel novembre 2018 il governo ha scampato la procedura concordando tra le altre cose 18 miliardi di euro di vendite di beni pubblici in un anno (cosa difficile da credere, ma la Commissione ha fatto finta di crederci): da allora cosa è stato fatto? Nulla, nemmeno si è tentato di dare una impostazione alle vendite. Quindi cosa dovremmo aspettarci oggi?

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  • guidomarcoantonio |

    ...

    ... ancora una volta il governo ed i media alzano una cortina fumogena parlando di rapporto deficit/PIL, che non è oggetto della eventuale procedura di infrazione ...

    ... la procedura di infrazione riguarda invece il rapporto debito/PIL ed il valore assoluto del debito che da molti anni continua a peggiorare anzichè migliorare come previsto dai trattati e su cui l'Italia si era rpetuamente impegnata ...

    ... l'ex-ministro Savona parla di sostenibilità del rapporto debito/PIL fino al 200% ...

    ,,, non è nemmeno questo il problema ...

    ... fin quando non si cambiano le regole dell'unione monetaria di cui si fa parte occorre tispettarle ed onorare gli impegni ...

    ... il risparmio privato degli italiani non può essere trattato come una fideiussione o un'ipoteca per il debito pubblico ...

    ...

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