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Alfa Romeo Giulia, al volante della diesel da 180 cavalli

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PRIMO CONTATTO

Alfa Romeo Giulia, come è fatta e come va la turbodiesel da 180 cavalli

BALOCCO - Segna il ritorno di Alfa Romeo. Ecco Giulia, la nuova berlina del Biscione a trazione posteriore per garantire quelle emozioni e massimo piacere di guida persi e dimenticati nelle Alfa del recente passato.

A quasi un anno dal reveal della Quadrifoglio, la versione ipervitaminizzata da 510 cavalli sprigionati da un V6 di 2.9 litri, abbiamo provato le versioni “normali” spinte, per ora, da nuovi motori diesel da 2.2 litri posti longitudinalmente con due livelli di potenza: 150 e 180 cavalli. Abbiamo provato quest'ultimo abbinato a un cambio automatico a 8 marce.

Il primo contatto salendo a bordo è positivo. Anzi, sorprendente, perché lo stile della plancia e degli interni è piacevole, anche se esibisce qualche deja vu con altri modelli concorrenti, mentre la qualità dei materiali, gli accoppiamenti e l'assemblaggio appaiono fin da principio molto curati, con un'attenzione al dettaglio mai vista finora sulle vetture del marchio italiano. Peccato per la scomoda leva con regolazione continua dell'inclinazione dello schienale che stona con il livello della vettura e non è in sintonia con la cura profusa in altri dettagli.

Detto questo, e parlando di cose più importanti, la posizione di guida è semplicemente perfetta con il volante verticale e un'ergonomia ben studiata. Tutti i sistemi di bordo si comandano con tre manopole di cui una centrale, alla sinistra della quale c'è il selettore Dna, un classico di Alfa e che permette di regolare a piacere la risposta di motore, sterzo e gestire il dinamismo.

Il temperamento del 2.2 turbodiesel si fa apprezzare fin da subito. Non è il classico Euro 6 noioso e privo di brio, non ti fa dire “ma i cavalli dove sono?”. Il motore spinge forte in modo fluido e istantaneo con un piacevole sound allo scarico. E su un'Alfa Romeo questa è una cosa che conta.

Da segnalare che il motore 2.2 diesel è il primo motore diesel della storia di Alfa Romeo costruito interamente in alluminio. Si tratta di quattro cilindri in linea ed è caratterizzato dal sistema d'iniezione di ultima generazione MultiJet II con Injection Rate Shaping (IRS) e pressioni d'esercizio di 2.000 bar. Il turbocompressore a geometria variabile ad attuazione elettrica rappresenta lo stato dell'arte della meccanica e minimizza i tempi di risposta assicurando, nello stesso tempo, vantaggi in termini d'efficienza. Comfort e assenza di vibrazioni sono inoltre garantiti dall'utilizzo del contralbero di equilibratura.

Il nuovo motore 2.2 diesel è disponibile, come accennato, in due versioni con potenza di 180 CV a 3.750 giri/min (coppia massima fino a 450Nm a 1.750 giri/min) e di 150 CV a 4.000 giri/min (coppia massima 380 nm a 1.500 giri/min).Entrambe le configurazioni si possono abbinare alla trasmissione manuale a sei marce o in alternativa al nuovo cambio automatico a 8 marce .

La vettura ci è parsa piacevole da guidare con una tenuta di strada inappuntabile grazie anche a una gommatura differenziata tra anteriore e posteriore. I freni sono pronti e lo sterzo è bello diretto con il giusto carico. Con la Giulia è facile entrare in sintonia fin da subito e se il piacere di guida è da vera italiana, da vera Alfa Romeo, comfort e silenziosità sono da tedesche. Nel mirino ci sono infatti Audi A4, Bmw Serie 3 e Mercedes Classe C, ma anche vetture di nicchia come Jagura Xe, Infiniti Q50 e Mazda 6.

I prezzi spaziano da 35.500 euro a 79mila della Quadrifoglio. Mentre la 2.2 da 180 cavalli automatica in allestimento Super costa 43mila euro.

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