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Giulia Quadrifoglio, in pista con la supercar travestita da berlina

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Giulia Quadrifoglio, in pista con la supercar travestita da berlina

BALOCCO - È una berlina che vanta un temperamento e un comportamento che non temono il confronto con quelli delle supercar pure. Insomma, la Giulia Quadrifoglio, ancora più delle 4C, peraltro affascinanti ma meno potenti, è l'odierna manifestazione del Dna da cui sono scaturite le Alfa Romeo che hanno scritto la storia del marchio.

È una supercar a quattro porte: un concentrato di tecnologie d'avanguardia, che genera un rapporto peso/potenza inferiore a 3 kg/cv insieme a una massa equamente distribuita sui due assali per sostenere tanto le notevoli potenzialità del V6 biturbo di 2,9 litri da 510 cv (altri dati nell'articolo a sinistra) e lo sviluppo di prestazioni elevatissime - 307 all'ora, 0-100 in soli 3”9 - quanto una guidabilità appagante e “redditizia”.

Formalmente l'indole della madre di tutte le Giulia del XXI secolo è messo in evidenza dagli accorgimenti presenti nell'abbigliamento della Quadrifoglio e destinati sia a ottimizzare il raffreddamento della meccanica e la “respirazione” del sistema propulsivo, sia a elevare i limiti della tenuta di strada e l'efficacia della deportanza. Insomma, un insieme che dà un bel contributo al notevole stato di forma della Giulia più potente, impresso in partenza dalla perfetta sintonizzazione fra le risposte del gruppo propulsivo e quelle di assetto, sterzo, freni ed elettronica di gestione e che dà come risultato un'auto agile, efficace e ben gestibile.

Clip 60 secondi: Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio

Sui tracciati del Proving Ground di Fca con ogni settaggio, dal Normal sino al Race, la Quadrifoglio ha messo in mostra questo carattere, che è autorevole e da non sottovalutare per la consistenza delle forze che mette in campo, ma anche disponibile a seguire con immediatezza e compostezza ogni input che arriva dal posto guida. Così l'equilibrio generale, la motricità costante e l'impressionante precisione e prontezza dello sterzo permettono di sfruttare, all'occorrenza, in maniera coinvolgente e istintiva il rendimento del V6 biturbo abbinato al cambio a 6 marce. Infatti arriva a liberare la potenza fulmineamente sino all'intervento del limitatore, tanto da sorprendere persino per la perfetta puntualità che richiede per cambiare marcia, grazie anche al gran carico di coppia: 600 Nm a 2.500 giri.


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