La notizia è ormai ufficiale, visto che a confermarla è stato lo stesso Pietro Gorlier al debutto in qualità di nuovo responsabile
della regione Emea per il Gruppo Fca.
Da segnalare che la prima Renegade Phev cioè Plug-in “hybrid electric vehicle” uscirà dalle linee di montaggio già a partire
dall'anno prossimo in vista del lancio sul mercato nel corso del 2020. Per ora dunque sono stato avviate le procedure per
formare i dipendenti sull'applicazione delle nuove tecnologie oltre che per ammodernare le strutture dello stabilimento di
Melfi. Punto di partenza dell'elettrificazione della Jeep Renegade sono i motori 3 cilindri introdotti in gamma da pochi mesi.
Di dimensioni compatte e soprattutto con un notevole potenza garantita dall'impiego del turbocompressore potranno essere abbinati ad un elettromotore (la cui potenza non è nota) che aggiungerà ulteriore potenza, e migliorerà i consumi già peraltro interessanti. Tutto questo anche se la piattaforma della vettura non è delle più recenti, ma l'adattamento attuato per mettere in produzione sia la Jeep più compatta che la “gemella Fiat 500X ne hanno attualizzato tutte le necessità dei due modelli.
La scelta pare ricadere sui nuovi motori Firefly, versione premium e turbo della della famiglia di propulsori modulari Gse, Global small engine. I Firefly usati da poco su Renegade e 500X sono proposti nelle versioni 1.0 e 1.3 sono nella configurazione 3 cilindri 1.0 da 120 cv di potenza massima e 190 Nm di coppia massima con trasmissione manuale a sei marce e trazione anteriore e 4 cilindri 1.3 da 150 cv e 270 Nm di coppia, in abbinamento al cambio automatico a doppia frizione Dct a sei marce e alla trazione anteriore. Per la versione ibrida si dovrebbe puntare sull’unità a tre lindici, dal basamento più compatto e quindi idoneo ad essere alloggiato nel vano motori di vetture basate sulla piattaforma, non certo recente, small wide che dà vita a Renegade, 500x, ma anche 500L e molte altri modelli come la Fiat Tipo e il Qubo.
La scelta della nuova Renegade come avamposto dell'elettrificazione del Gruppo Fca rientra, inoltre, nel più ampio impegno programmato nell'ambito del piano strategico annunciato nel giugno scorso a Balocco, per il quale l'elettrificazione rappresenterà uno dei fattori di cambiamento più importanti del il Gruppo Fca,
tanto che porterà a delle soluzioni tecnologiche che garantiranno ai modelli dei diversi brand di rispettare gli obblighi
normativi nei mercati di riferimento.
Un piano di investimenti che richiederà importanti risorse, da 9 miliardi di euro per elettrificare la gamma e di lanciareFcasolo a batteria e altri 30 modelli dotati di una o più soluzioni diverse tra batterie,
Phev, full-hybrid e mild-hybrid.
Tra l’altro Fca da tempo offre una vettura ibrida plug in-in. Si tratta della monovolume Chrysler Pacifica. Non è veduto da Fca direttamente nel nostro paese, ma è importata da Cavauto. Pacifica Hybrid che tra l'altro è usata da Waymo (google) per i e tst sulla guida autonoma,
La vettura è spinta da un powertrain ibrido plug-in che abbina il motore a benzina V6 Pentastar 6 cilindri da 3,6 litri, a
un sistema costituito da due motori elettrici e dalla trasmissione automatica elettrica variabile EVT, con potenza di ricarica
di 6,6 kWh. Questo sistema permette al motore di funzionare da generatore di energia in fase di decelerazione, rendendo più
fluide le fasi di frenata con conseguente risparmio sul consumo delle pastiglie, e al tempo stesso di ricaricare le batterie
al litio-ion da 16kWh LG-Chem, prodotte negli Stati Uniti. Tramite colonnina o presa di corrente elettrica a 220 Volts, Pacifica
Hybrid si carica in sole 2 ore.
Il modello importato da cavauto è omologato per erogare 250 cv totali.
© Riproduzione riservata