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A caccia di una Fiat Multipla in buone condizioni, perché sfidiamo…

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ventesimo compleanno

A caccia di una Fiat Multipla in buone condizioni, perché sfidiamo chiunque a dire che non diventerà «storica»

Assicuriamo subito che non è uno scherzo poiché siamo sicuri che le poche Multipla che sopravviveranno ad anni di uso e abuso da parte di famiglie numerose, che la hanno eletta a proprio mezzo di trasporto lasciandola invecchiare malamente e funestando con il loro ormai inerziale incedere tutte le corsie centrali delle autostrade d’Italia, diventeranno auto da collezione. Anzi, secondo noi lo sono già in embrione e, se non si vuole rimanere a bocca asciutta come è accaduto con la omonima Fiat 600, da anni scambiata a prezzi da vera affezione, è meglio, avendo spazio in autorimessa e trovandone una recuperabile senza eccessiva spesa, metterla da parte.

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Questo per un paio di motivi ulteriori, oltre a quello del riferimento alla 600, che elencheremo più avanti e con un altro paio di raccomandazioni: primo, evitare le diesel, e aggiungiamo purtroppo perché hanno un motorino fantastico con tanto di common rail, ma è ormai chiaro che questa motorizzazione, se obsoleta, difficilmente potrà circolare ancora a lungo; e poi limitare la scelta alla prima versione prodotta dal 1998 al 2003.

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Questo perché l’intuizione geniale di Roberto Giolito che portò ad uno stile che è uno dei più importanti valori aggiunti della Multipla e rappresenta uno dei motivi d’acquisto citati all'inizio, deve essere presente nella sua integrità e non massacrata dall’incredibile restyling del 2004: uno dei maggiormente peggiorativi che la storia dell’automobile ricordi; d’altronde è vero che inizialmente la clientela fece un po’ fatica ad accettare le linee della Multipla, soprattutto del frontale con quella strana fanaleria sdoppiata e la buffa «espressione» dell’auto.

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Ma il tentativo di normalizzare queste linee con un muso di aspetto tradizionale innestato a viva forza sull’auto, pur assicurando ancora a lungo un buon successo di vendite fu, a nostro parere, un fallimento stilistico. E nel contempo la migliore conferma che Roberto Giolito ha la particolarità di firmare delle auto che non sono ristilizzabili; la 500 del 2007 sta avendo, infatti, la stessa sorte e dopo undici anni è ancora di gran lunga la più elegante utilitaria con la quale farsi vedere in giro. Non solo: siamo convinti, altresì, che se per qualche combinazione fortuita il restyling non avesse avuto luogo, la Multipla in non molto tempo avrebbe potuto innescare un fenomeno commerciale come quello della VW Maggiolino negli anni '60 del secolo scorso: diventare, cioè, la scelta di un pubblico anti conformista e di alto livello culturale.

Lo stesso pubblico che presto si accorgerà del significato di quello che stiamo dicendo, sollecitato in questo dal secondo dei motivi di desiderabilità della Fiat Multipla: la sua estrema gradevolezza d’uso abbinata ad una praticità senza confronti; in quattro metri di auto si ottengono sei posti in poltroncine individuali con oltre quattrocento litri di bagagliaio mentre invece, rimuovendone tre, ci si può caricare la casa intera.

Certamente anche la Multipla deve fare i conti con la legge della impenetrabilità dei corpi e quindi ciò che si è risparmiato in lunghezza, per offrire tanto spazio, ce lo ritroviamo in larghezza (187 cm) ed in altezza (167 cm): due dati che allora fecero discutere, ma che oggi sono quanto mai attuali consentendo, tra l’altro, di guidare sopraelevati: caratteristica che sembra sedurre sempre più automobilisti. Di incredibile attualità anche l’offerta dei motori: detto del diesel, ormai fuori gioco, si pensi che inizialmente (e pochi lo sanno) la Fiat aveva valutato anche l’ibrido, poi non prodotto. Mentre dall’inizio della commercializzazione è stata offerta una versione «Blupower», esclusivamente a metano, ed una G Power a GPL/benzina, entrambe poco vendute, accanto alla best seller Bi Power a Metano/benzina.

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Con le sue bombole giganti sotto il pianale ed un’autonomia attorno ai quattrocento chilometri oltre agli altrettanti (almeno...) concessi dai trentotto litri di benzina del relativo serbatoio ebbe un successo strepitoso; il suo motore è lo stesso 1600 a 16V della versione a benzina, meno costosa all’acquisto ma surclassata nelle vendite dalle due versioni a gasolio ed a doppia alimentazione. Spesso molto meno sfruttata delle sue sorelle, oggi è quella da cercare e da trasformare poi eventualmente a metano, sfruttandone la evidente predisposizione e la componentistica della Bi Power.

Immaginatevi tra dieci anni: chi sarà più «fico» di voi quanto vi aggirerete in città con il vostro mini appartamento semovente, dominanti la circolazione circostante attraverso le sue enormi vetrate, rinfrescati dal condizionatore d’aria già adeguato al gas non inquinante come quello che alimenta il vostro motore libero di circolare dappertutto!? Ci sembra una prospettiva molto piacevole anche al di là della firma della carrozzeria e del fatto che oggi una Multipla si può acquistare con poche centinaia di Euro; e sfidiamo chiunque a sostenere che non sia un’auto storica.

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