
L’evasione fiscale, si sa, è uno dei grandi mali italiani. Stavolta per curarla ci si affida a una lotteria. Un’estrazione a premi tra gli scontrini e le ricevute fiscali (ma potranno partecipare anche le fatture). E si dovrà trattare di scontrini e ricevute «parlanti», ossia dovranno riportare il codice fiscale fornito dal cliente al momento dell’acquisto. A prevederlo è il Ddl di bilancio appena trasmesso alla Camera per iniziare il suo iter di approvazione parlamentare. Se la norma sarà confermata, si partirà dal 1° gennaio 2018. Potranno partecipare tutti i contribuenti persone fisiche residenti nel territorio italiano che effettuano acquisti di beni e servizi come privati cittadini e quindi non nell'attività d'impresa o di lavoro autonomo.
Il venditore o l'esercente dovranno aver optato per la trasmissione telematica dei corrispettivi all'agenzia delle Entrate, prevista da uno dei decreti attuativi della delega fiscale (Dlgs 127/2015).
Come anticipato, per partecipare alla lotteria l'acquirente dovrà comunicare il codice fiscale al commerciante, che a sua volta poi dovrà inviare telematicamente i dati all'amministrazione finanziaria.Ma potrà partecipare all’estrazione a sorte anche chi chiederà la fattura al momento dell'operazione ma sempre come privato cittadino e non nell'esercizio di attività d'impresa o professionale.
Il confronto con il Portogallo
Un’esperienza non nuova in altri Paesi stranieri. Anche se la relazione tecnica al Ddl di bilancio si sofferma sull’esperienza portoghese dove tale iniziativa è stata adottata fin dal 2014. Nel primo anno di applicazione - rilevano i tecnici del Governo - si è osservato un incremento del gettito dichiarato dell’8,7 per cento. Scomputando l’effetto attribuibile alla crescita del Pil portoghese salito dell’1,7% tra il 2013 e il 2014, si arriva a un effetto quantificabile nel 7 per cento. Una variazione che, però, deve essere dimezzata perché va tenuto conto del rimborso parziale dell’Iva pagata dai consumatori finali.
La stima della compliance in Italia
Quale può essere l’effetto emersione in Italia? Per stimarlo la relazione tecnica parte dal totale degli scambi al consumo finale (le cosiddette operazioni B2C) che valgono complessivamente quasi 68 miliardi di euro. Una cifra da cui vanno sottratti all’incirca 24 miliardi relativi alle transazioni sia con supermercati e ipermercati sia con utilities perché l’eventuale introduzione della lotteria non comportebbe alcuna modifica dei comportamenti visto che scontrini, ricevute e altre forme di attestazioni dei pagamenti vengono già emessi in questi casi anche per finalità di controllo interno. Si arriva così a 43,7 miliardi ma ammettendo che nel primo anno di applicazione ci sia un’adesione del 5% il dato si riduce a 2,2 miliardi. Per ipotesi se il tasso di incremento della compliance fiscale fosse quel 3,5% registrato in Portogallo l’emersione italiana si attesterebbe a 77 milioni di euro. Un dato che, però, cautelativamente non sarà iscritto tra le maggiori entrate perché non è stimabile né l’importo né il numero dei premi della lotteria e che l’esperienza portoghese rappresenta come una sorta di unicum.
© Riproduzione riservata