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Manovra alla Camera. Voluntary bis, clausola con tagli di spesa

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legge di bilancio

Manovra alla Camera. Voluntary bis, clausola con tagli di spesa

Ansa
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Il Capo dello Stato ha firmato il disegno di legge di bilancio per il triennio 2017-2019 approvato il 15 ottobre scorso  dal Consiglio dei ministri «in modo che il Parlamento possa essere subito investito della manovra finanziaria» scrive il Quirinale in una nota . I 104 articoli, accompagnati da oltre 130 pagjne di relazione tecnica e i relativi allegati sono stati trasmessi   alla Camera.
«L'esame del disegno di legge - sottolinea la presidenza della Repubblica- si presenta quest'anno particolarmente impegnativo, trattandosi della prima occasione nella quale si applicano le regole sulla struttura del bilancio introdotte dalla legge 24 dicembre 2012, n. 243, sulla cui base il Parlamento è chiamato a valutare i contenuti del provvedimento secondo le procedure previste dai regolamenti parlamentari».

Nel braccio di ferro sulla clausola di salvaguradia posta a garanzia delle entrate da 1,6 miliardi della voluntary bis per il 2017 hanno vinto i sostenitori dei tagli di spesa. Coerentemente con la nuova legge di bilancio, in caso di minori entrate si procederà con il definanziamento di spese in corso con un decreto del Mef e un decreto della presidenza del Consiglio. Mentre resteranno da disinnescare gli aumenti Iva previsti nel 2018 e 2019.

Tra le novità spicca anche la precisazione sulla possibilità da parte di inquilini incapienti di cedere a terzi l’eco e il sisma bonus: «Rimane esclusa la cessione ad istituti di credito ed intermediari finanziari». Per restare in tema di bonus edilizi va ricordato che la detrazione per i lavori di adeguamento sismico possono essere recuperate in cinque anni (per l’ecobonus restano 10). Mentre il credito d’imposta riconosciuto a chi ristruttura alberghi e agriturismi viene ripartito in due quote annuali e può essere utilizzato solo a partire dall’anno d’imposta successivo a quello in cui gli interventi sono stati realizzati. Scompare poi l’Iva al 5% per il trasporto marittimo, lacuale ecc., così come va registrato un nuovo dietrofront sul termine di consegna dei beni che possono beneficiare di super e iper ammortamenti: nella versione bollinata dalla Ragioneria si torna a giugno 2018 (nell’ultima bozza sembrava favorita la versione Calenda ossia consegna a settembre 2018).

Nel testo c’è, poi, l’ennesima norma per il salvataggio dell’Ilva. Anche dopo il completamento della cessione, gli attuali commissari straordinari proseguiranno le attività funzionali all’attuazione del Piano di risanamento ambientale. Non solo: potranno anche individuare e realizzare «ulteriori interventi di decontaminazione e risanamento ambientale» anche ricorrendo al «personale delle società in amministrazione straordinaria non altrimenti impegnato». In tema di innovazione, arrivano fino a 20 milioni nel 2017 per il commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale, incarico affidato nei mesi scorsi a Diego Piacentini (vicepresidente di Amazon in aspettativa). Parzialmente modificata la norma sugli incentivi fiscali varati nel 2012 per chi investe in startup innovative: il termine minimo di mantenimento degli investimenti passa da due a tre anni, ma senza retroattività. Confermate, per il credito d’imposta in ricerca e sviluppo, l’estensione agli investimenti su commissione delle multinazionali e l’inclusione tra le spese agevolabili di quelle relative a tutto il personale impiegato nelle attività di R&S, e non solo a dottori di ricerca, dottorandi o laureati in discipline tecniche-scientifiche selezionate.

Sul fronte spending review scompare il taglio dei costi delle intercettazioni, mentre vengono confermate le misure che rafforzano il ruolo della Consip nel programma di accentramento degli acquisti nella Pa. Nel testo finale salgono a 1,92 miliardi sul 2017, e a 2,63 dal 2018, le risorse complessive per il pubblico impiego. Il conto comprende anche i 300 milioni già stanziati lo scorso anno è mai utilizzati. Per il «finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese» il Governo presenta un Fondo unico con una dote di 1,9 miliardi nel 2017 (3,15 nel 2018, 3,5 nel 2019 e 3 miliardi l’anno dal 2020 al 2032.

Sotto la voce «Interventi diversi» (articolo 74), sono state raggruppate tutte le misure settoriali a partire dal finanziamento della “Ryder Cup 2022” di golf (97 milioni). Nel 2017 arrivano 10 milioni per consentire all’Italia di partecipare «a centri di ricerca europei e internazionali» e 11 milioni andranno a finanziare le attività del Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale. Per la promozione della cultura e della lingua italiana all’estero è previsto un fondo da ripartire con una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro nel 2017. Arrivano oltre 24 milioni per le scuole paritarie che accolgo alunni con disabilità. Nella manovra ci sono poi una serie di misure per studenti e università. Tra queste 271 milioni per finanziare la ricerca dei migliori 180 dipartimenti, un bonus da 3mila euro per 14mila ricercatori e associati (45 i milioni stanziati). E proprio ieri dall’Università di Padova il premier Renzi ha annunciato il via ad alcune misure per attrarre i migliori ricercatori. «Basta parlare solo di fuga di cervelli – ha detto -, dobbiamo finalmente entrare nella dimensione che l’Italia deve attrarre cervelli». Il Miur ha infatti appena pubblicato un bando che offre incentivi (fino a 600mila euro) per i vincitori dei prestigiosi finanziamenti Erc (il Consiglio europeo della ricerca) che decideranno di fare ricerca in Italia. E che potranno usufruire anche della chiamata diretta come docenti.

Sul fronte del decreto legge fiscale collegato alla manovra ci sono da segnalare i correttivi annunciati ieri a Taranto ai commercialisti dal viceministro all’Economia Enrico Zanetti, come l’allargamento anche alle multe e agli altri tributi locali dei Comuni (più di metà del totale) che nel tempo hanno abbandonato Equitalia, e che quindi sono esclusi dalla sanatoria dei ruoli. Allo studio anche un’ipotesi di allungamento del periodo temporale per i pagamenti a rate (la quarta scade a marzo 2018).

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