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Dossier Controlli a tappeto con telecamere sulla regolarità Rc auto ma con errori

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Dossier | N. 509 articoliCircolazione stradale

Controlli a tappeto con telecamere sulla regolarità Rc auto ma con errori

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Da ieri e fino all’8 luglio la Polizia stradale ha in corso l’operazione Mercurio Insurance, in cui per la prima volta controlla a tappeto in tutta Italia la copertura assicurativa obbligatoria dei veicoli in circolazione (Rc auto). Avvalendosi anche di apparecchi che leggono le targhe, si stima di riuscire a verificare la situazione di circa un milione di veicoli. Un’operazione da gestire però con cautela: si basa sulle risultanze dell’archivio ufficiale, i cui dati non sono mai stati soggetti a una revisione generalizzata.

Il problema sarebbe piuttosto serio se fossero in vigore le norme che consentono di effettuare controlli completamente automatici, cioè di far scattare le pesanti sanzioni previste dall’articolo 193 del Codice della strada (849 euro di multa - ridotti a 212,25 se la copertura viene riattivata entro 30 giorni dalla scadenza - e il sequestro del veicolo), sulla sola base della lettura elettronica della targa e del suo confronto informatico con l’archivio. Ciò potrebbe diventare lecito dopo l’approvazione definitiva del Ddl concorrenza, che attende l’ultimo ok del Senato previsto per le prossime settimane, ma probabilmente non basterà nemmeno questo provvedimento perché il meccanismo sanzionatorio è troppo complesso per essere totalmente automatizzato.

In ogni caso, attualmente controlli del genere non sono consentiti. Ciò fa sì che venga adottata una modalità che dà più garanzie ai guidatori: gli apparecchi vengono usati solo per individuare i veicoli che risultano scoperti, in modo che le pattuglie possano fermarli e verificare sui documenti a bordo (cioè solo sul certificato assicurativo, visto che il tagliandino da esporre sul parabrezza non esiste più) se lo sono davvero. L’intervento diretto degli agenti permette di valutare con ponderazione e buonsenso situazioni che in un controllo totalmente automatico darebbero origine a sanzioni infondate.

Ci sono infatti veicoli che risultano scoperti perché la polizza che li copre contiene un errore di trascrizione della targa. Ci sono situazioni di questo tipo che si ripetono negli anni, perché né il personale delle assicurazioni né il proprietario del mezzo verificano che la targa riportata nella polizza coincida con quella corretta. Chi si trova in una situazione del genere e viene fermato può spiegarsi con gli agenti, che possono avviare subito una verifica con la compagnia (e in questa settimana anche con l’Ania, che gestisce l’archivio polizze e assicura un supporto rafforzato all’operazione).

Ma, vista la crescente importanza dell’archivio, sarebbe il caso di lanciare una verifica sulla correttezza dei dati: in occasione di ogni rinnovo di polizza, gli addetti dovrebbero ricontrollare se corrispondono a quelli effettivi. L’Ania, sollecitata sulla questione, ha dichiarato pubblicamente la sua disponibilità a farlo.

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