Sono poco più di 8mila i maxi-debitori che hanno aderito alla rottamazione delle cartelle della ex Equitalia. Si tratta di soggetti che dovranno pagare un conto, sgravato da sanzioni e interessi così come prevede la rottamazione, tra 250mila e un milione di euro.
Somme importanti ma su cui gli ottomila maxi-debitori, già da lunedì prossimo, potranno fare le proprie scelte sulla base delle proprie disponibilità economiche. Da lunedì, infatti sul portale di Agenzia delle entrate-Riscossione, il nuovo ente che dal 11° luglio scorso ha “rottamato” Equitalia, sarà disponibile il servizio “Conti Tu”. Il nuovo servizio consentirà al contribuente di valutare online gli importi complessivi e scegliere anche di non pagare tutte le cartelle. Una volta fatta la selezione il servizio ricalcola l’importo di ciascuna rata e il totale. Se si conferma la scelta il nuovo ente pubblico economico provvederà a inviare i nuovi bollettini Rav di pagamento. La prima rata o unica rata di pagamento scade, infatti, il prossimo 31 luglio. Anche per questo “AeR” ha già attivato un nuovo servizio online che consente “velocemente” di recuperare copia della comunicazione inviata ai contribuenti in risposta alla richiesta di adesione alla definizione agevolata, senza la necessità di inserire pin e password.
L’obiettivo, spiega una nota della riscossione, è di consentire al contribuente di avere in modo agevole tutte le informazioni utili proprio per il primo pagamento, di fine luglio. Basterà compilare un form sul sito, inserendo codice fiscale e la documentazione necessaria al riconoscimento e indicare la casella e-mail dove si desidera ricevere la comunicazione. La «Comunicazione delle somme dovute», così si chiama la lettera che informa sull’accoglimento o l’eventuale rigetto della definizione agevolata, è stata già inviata per posta raccomandata o attraverso la posta elettronica certificata.
Con un’operazione aggiuntiva non certo prevista dalle regole della rottamazione ma più dettata dal buon senso, “AeR” ha deciso di rimettere in corsa per la rottamazione circa 71mila contribuenti che hanno presentato le dichiarazioni di definizione agevolata incomplete o con errori formali. Per fare qualche esempio si tratta di soggetti che hanno dimenticato di allegare il documento di identità o che non hanno individuato le cartelle o gli avvisi richiesti in definizione (i numeri riportati erano errati o mancava l’identificazione del soggetto). C’è anche chi non indicato la scelta del numero di rate da pagare o più banalmente ha omesso la firma in calce alla dichiarazione di adesione o infine non indicato la rinuncia ai giudizi in corso e sbagliato l’indicazione del domicilio. A questo esercito di “sbadati” l’agente della riscossione ha riscritto evidenziando gli errori e invitando a “integrare” la dichiarazione di adesione per rimettersi in corsa.
Ma non ci sono solo i maxi-debitori e gli sbadati tra il popolo dei contribuenti che ha aderito alla rottamazione. Esistono anche 4.231 contribuenti che si sono visti presentare un conto finale che varia tra i 2 e i 10 euro.
Come spiegano dall’Agenzia della riscossione è la legge che impone di formulare una risposta a tutti i soggetti che hanno aderito alla definizione agevolta delle caretelle. E questo a prescindere dall’entità dell’importo finale dovuto, così come spesso avviene nel caso di richiesta di definizione agevolata per carichi contenenti solo sanzioni tributarie che non comportano alcun pagamento per la loro rottamazione.
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