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Codice della strada, più infrazioni non sempre fanno più multe

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Codice della strada, più infrazioni non sempre fanno più multe

Non è mica detto che ad ogni violazione del codice della strada debba corrispondere una distinta contravvenzione. Lo si può ad esempio escludere se il lasso di tempo tra diverse infrazioni, anche qualora fossero centinaia, è ridotto. Oppure se al conducente può essere concessa l’esimente della buona fede. Lo spiega la seconda sezione civile della Cassazione con l’ordinanza n. 22028 depositata ieri.

Al centro della vicenda ben 141 verbali di transito in zona a traffico limitato senza autorizzazione, relativi ad altrettante violazioni (all’articolo 7, comma 14, del codice della strada) commesse in un paio di mesi da alcuni autoveicoli di un istituto di vigilanza. Istituto che ha dichiarato di essere incappato in un errore incolpevole (meglio, una serie di errori) non essendo a conoscenza del nuovo regime di autorizzazione per l’accesso alla ztl.

Il caso finisce in Cassazione dopo che i giudizi di merito si sono conclusi con la condanna con applicazione del cumulo materiale, e cioè al pagamento una per una delle 141 contravvenzioni.

Secondo la Cassazione, in primo luogo, non può escludersi aprioristicamente la configurabilità di un’unica condotta, e dunque di una sola violazione, ma occorre valutare se il tempo intercorso tra le singole condotte illecite possa essere sufficiente a dar luogo a più azioni autonome. Su questo punto, dunque, la Cassazione dà ragione alla società di vigilanza, rinviando al giudice di merito per effettuare tale valutazione.

I supremi giudici, invece, ritengono non applicabile l’esimente della buona fede per errore incolpevole perché del nuovo regime di autorizzazione alla zona a traffico limitato l’istituto di vigilanza era stato avvisato dal Comune, sia con una lettera, sia con l’affissione dell’ordinanza nell’albo pretorio.

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