Sta per diventare possibile fare rifornimento in self service 24 ore anche per i veicoli a metano. Lo permette il decreto dei ministeri di Interno e Sviluppo economico, pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 20 marzo, che entrerà in vigore il 19 aprile. Per dare il via alle operazioni occorrerà attendere che vengano abilitati i primi utenti. Infatti, solo chi sarà istruito come previsto dal Dm potrà rifornirsi autonomamente. Bisognerà poi vedere se tutti i gestori degli impianti decideranno di sostenere i costi necessari (l’adesione è infatti volontaria). E comunque solo veicoli recenti sono compatibili con il self service senza necessità di modifiche.
Le istruzioni riguardano modalità di rifornimento e comportamento in caso di emergenza. Il Dm prevede corsi presso le stazioni di servizio o con un tutorial che sarà a breve disponibile sul sito del ministero delle Infrastrutture. Previa assunzione di responsabilità e relativa registrazione, si potrà accedere al rifornimento in modalità self diurna e notturna solo pagando con moneta elettronica, per tracciare l’operazione (si registra una card e va utilizzata solo quella).
Gli impianti dovranno poi essere provvisti di una serie di dotazioni, tra cui una telecamera in grado di registrare la targa del veicolo, un pulsante in caso di necessità per assistenza 24 ore su 24 e un controllo a distanza dell’erogatore in modo da poter interrompere in qualsiasi momento il rifornimento.
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La pistola di erogazione dovrà essere conforme ai regolamenti internazionali vigenti, per garantire che il gas possa uscire solo ad avvenuto perfetto accoppiamento con il bocchettone dell’auto, il cui connettore dovrà essere di tipo unificato UN-ECE R110, ubicato nella parte esterna in posizione ben accessibile.
Gli apparecchi di distribuzione dovranno essere dotati di giunto antistrappo e il collegamento deve avvenire tramite una valvola di eccesso di flusso. Il che comporta che solo i veicoli dotati di tali dispositivi (i più recenti) potranno effettuare il rifornimento self service. È però possibile aggiornare il connettore anche su veicoli più vecchi, come conferma Claudio Piazza, delegato nazionale Confartigianato per la riparazione nel settore metano: il pezzo costa circa 40 euro, cui va aggiunto l’equivalente di un’ora di manodopera.
Le stazioni di servizio con impianti di rifornimento del metano sono attualmente circa 1.300 di cui 47 in autostrada, per un parco circolante di circa 1 milione di veicoli (il 90% autovetture). Sono dati di Federmetano, la cui presidente, Licia Balboni, è molto soddisfatta per la tanto attesa liberalizzazione del self service: «Il decreto ministeriale servirà finalmente a dare nuovo impulso alla diffusione della motorizzazione a metano». Il tutto in una stagione complessa (con i blocchi del traffico in città per i veicoli diesel e della lenta transizione verso l’elettrico), che può aprire opportunità.
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