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Le ragioni dell'economia reale

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Le ragioni dell'economia reale

Mercoledì nove novembre ero nella mia stanza, in via Monte Rosa a Milano, e avevo appena finito di scrivere un editoriale di cui avevo già deciso il titolo: FATE PRESTO a caratteri cubitali per esprimere, con il consueto rigore del Sole, la gravità della situazione e compiere così una necessaria operazione di verità.

Avevo in mente le immagini drammatiche del terremoto dell'Irpinia, l'urlo di Pertini e quel titolo del Mattino che aveva fatto epoca. Le nuove macerie erano il lavoro e il risparmio degli italiani con i nostri BoT a 12 mesi che segnavano picchi da brivido sul secondario, i BTp nettamente oltre il 7% e molti (troppi) a vendere Italia.

Quel giorno abbiamo deciso che, appena il Paese avesse trovato una sua strada per recuperare la credibilità perduta con l'intelligenza della politica e uomini in grado di parlare la lingua dei mercati e degli Stati, il Sole 24 Ore avrebbe dovuto reagire alla "dittatura dello spread" e avrebbe dovuto dare voce con un dorso quotidiano alle ragioni dell'economia reale. Non siamo ancora fuori dalla crisi perché il cammino è doloroso, denso di insidie e va percorso fino in fondo se si vuole recuperare l'indispensabile fiducia del mondo, ma è sotto gli occhi di tutti che l'esecutivo guidato da Mario Monti sta restituendo reputazione all'Italia e va reso onore a Berlusconi che ha consentito questo passaggio e a tutti i partiti che hanno scelto di sostenere l'attuale governo in nome della causa italiana.

In questo nuovo contesto dal martedì al venerdì con Impresa & Territori, a partire da oggi, il Sole 24 Ore sente di potere mantenere l'impegno preso nel giorno della grande paura di raccontare in modo sempre più puntuale e analitico le imprese, i luoghi e le facce di chi lotta ogni giorno per produrre cose che si vedono, si possono toccare e si vendono nel mondo. Nonostante tutto, ma proprio tutto, giochi contro l'orgoglio italiano: caro denaro, burocrazia, prelievi fiscali e contributivi fuori misura, il vantaggio accordato con l'euro alle imprese tedesche rispetto a quelle italiane, i ritardi imperdonabili della vecchia Europa, i vizi di una finanza speculativa che restano fuori controllo. Racconteremo la vita delle aziende, piccole, medie e grandi, italiane e multinazionali, manifatturiere e di servizi, i punti di forza e di debolezza, le virtù e le colpe (perché ci sono anche queste) senza soggezioni di sorta. Esploreremo i territori italiani e del mondo affidandoci all'etica dei numeri che appartiene ai cromosomi di questo giornale e a un criterio competitivo-comparativo che colloca nella sua giusta dimensione globale ogni singolo fatto. Rapporti 24/Impresa e Rapporti 24/Territori, rispettivamente martedì e mercoledì, il tabloid Casa 24 giovedì e un nuovo tabloid Moda 24 venerdì, arricchiranno l'offerta sull'economia reale. Appuntamenti quotidiani con Lavoro, Stili & Tendenze e Mondo & Mercati (tutto ciò che si deve sapere per investire in questo o quel Paese) e appuntamenti settimanali con Marittima, Edilizia e Territorio, Media, Turismo e Agricoltura, tutti con annesse piattaforme sul sito, completano la nuova filiera informativa.

I lettori avranno nelle mani un giornale distribuito su tre dorsi: il primo sull'attualità interna ed estera con una sezione allargata e una nuova copertina di Norme e Tributi, il secondo Finanza & Mercati con una sezione di risparmio ampliata nell'offerta e resa più accessibile con nuove rubriche di servizio, la terza appunto Impresa & Territori. Avremo un solo giornale, tre dorsi e quattro copertine per dare il massimo di informazioni al nostro lettore. Avevamo detto che non c'è nulla di più nuovo che tornare all'antico, siamo stati di parola e lo abbiamo fatto misurandoci con la nuova frontiera della divulgazione che ha aperto il giornale a un pubblico non specialistico e numeroso. Ci avete ripagato con un incremento medio del venduto in edicola a due cifre nonostante un aumento significativo del prezzo del quotidiano. Grazie di cuore per la fiducia.

Siamo eredi e custodi di un'idea complessa ma essenziale di fare informazione e avvertiamo la consapevolezza di contribuire a una seconda operazione di verità che riguarda l'economia reale e il mondo del lavoro (i suoi mille gattopardismi soprattutto quelli micro, sleali e più nascosti) e di doverlo fare nell'unico modo che ci appartiene con il consueto rigore che può aiutare noi italiani a cambiare davvero in profondità. È una sfida difficile, ma sentiamo che si può vincere e che è il momento giusto per provarci.