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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2013 alle ore 21:28.

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BERLINO - L'affermazione di Angela Merkel farà bene all'Europa perché dietro il successo oltre ogni aspettativa ottenuto in queste elezioni c'è stata "una lunga e paziente azione pedagogica della cancelliera". Negli ultimi due anni "la Merkel è riuscita a convincere i tedeschi quanto un'Europa integrata sia prima di tutto nell'interesse della Germania". E gli elettori le hanno creduto. Mario Monti ha seguito i risultati del voto a Berlino alla serata "Deutschland 2013" organizzata da alcuni think tank economici tra cui Diw Berlin.

Il successo è in primo luogo personale, commenta. "E' una personalità politica costante, chiara, determinata che rassicura il cittadino comune e che ha dimostrato di fare l'interesse concreto del suo Paese con una grande attenzione all'integrazione europea". Il 42% e oltre riportato dalla Cdu-Csu, al centro di polemiche spesso feroci durante le fasi più acute della crisi dell'euro, dimostra – secondo l'ex premier – che i tedeschi non hanno raccolto le tentazioni nazionalistiche. Altri partiti, infatti, come AfD, si sono presentati come difensori di una visione purista delle Germania che rischia di essere inquinata dalla moneta comune. Altri, per esempio la Fpd spazzata via dal Parlamento, hanno criticato con durezza gli interventi a favore dei Paesi in difficoltà facendosi portatore di visioni meno europeiste. Adesso che l'idea della cancelliera è maggioranza, "si potranno fare passi avanti nella costruzione europea senza che si crei una divisione con l'opinione pubblica" dice Monti.

"La Merkel ha fatto in questi due anni tantissimi sforzi per spiegare ai tedeschi, dai cittadini comuni alle imprese, i vantaggi dell'integrazione tra Stati. "Ora nel Paese che ha una posizione di leadership" nel processo di integrazione "la leadership politica è stata riconosciuta a un politico che non ha seguito gli istinti a volte nazionalistici del popolo".
Doppiato lo scoglio delle elezioni, conclude Monti, "mi aspetto e spero che la Germania faccia passi avanti sul fronte della politica economica interna. Primo fra tutti l'apertura del suo settore dei servizi, ancora troppo chiuso, seguendo le raccomandazioni più volte venute dalla Commissione europea".

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