Tecnologie InnovazioneUber debutta in Arabia Saudita, ma dopo Los Angeles e New York nuove accuse di abusivismo in Connecticut
Uber debutta in Arabia Saudita, ma dopo Los Angeles e New York nuove accuse di abusivismo in Connecticut
22 maggio 2014
Uber, società di San Francisco nata nel 2009 e finanziata da Google, che fornisce servizi di trasporto privato basati sulla prenotazione via smartphone, ha inaugurato ufficialmente l'attività nella capitale saudita Riad. dopo tre mesi di test con una versione beta della sua app. L'Arabia Saudita è un Paese fortemente carente di trasporto pubblico e nel quale metà della popolazione, le donne, non ha facoltà di guidare autoveicoli.
In buona parte i taxi sauditi garantiscono un servizio di scarsa qualità, spesso con tassametri rotti e autisti stranieri che non sono in grado di leggere i nomi dlele vie scritti in arabo. Secondo Karim Khattar, general manager di Uber nel Paese, la fase dei test è andata bene ed è iniziata anche a Gedda.
I servizi di Uber sono ora disponibili in 100 città in tutto il mondo, dalle 42 in cui era possibile prenotare un'auto con conducente soltanto a settembre 2013
UberX, nuove denunce per abusivismo in Connecticut
La stessa Uber, tuttavia, continua ad imbattersi in problemi di ordine legale. Non solo in Europa, dove sta subendo la forte opposizione dei tassisti a Londra, Parigi, Bruxelles (in Belgio Uber ha subito lo stop di un tribunale), ma anche negli Stati Uniti, in particolare riguardo al nuovo servizio UberX (che in Europa si chiama UberPop), in pratica un car pooling in cui il cliente paga una tariffa e il conducente versa una quota del 20% a Uber.
Dopo le centinaia di denunce a Los Angeles e i sequestri di auto a New York, Uber e Lyft, analogo servizio di ride-sharing, sono stati denunciati per attività abusiva da associazioni di tassisti locali. Un inconveniente al quale Uber è andato incontro di recente anche in Australia, a Sydney, Melbourne e Brisbane.