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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2014 alle ore 16:00.
L'ultima modifica è del 28 giugno 2014 alle ore 18:35.

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(Reuters)(Reuters)

Non si può dire che sia uno che prenda le decisioni d'impulso, Sepp Blatter. Perché di fatto – noi italiani lo sappiamo bene - la moviola in campo è stata introdotta almeno 8 anni fa, dalla famigerata testata di Zizou Zidane a Materazzi nella notte magica di Berlino. Zuccata leggendaria che solo il quarto uomo – e solo dopo aver rivisto le immagini alla tv – segnalò al pur bravo arbitro messicano Elizondo.

Deve quindi averci pensato ben, il numero uno della Fifa, prima di arrivare – su sollecitazione di molti, in verità - alla clamorosa apertura fatta in un'intervista al sito ufficiale della Fifa. Come dire Blatter che intervista Blatter. Pensiero quindi che non può essere oggetto di travisamenti o incomprensioni.

Il buon Sepp apre quindi così alla moviola in campo: «Darà un maggiore aiuto agli arbitri, più giustizia alle partite - dice - Concederemo agli allenatori la possibilità della chiamata tecnica: ce ne potranno essere, diciamo, due per tempo. La contestazione potrà avvenire solo a gioco fermo e non, ovviamente, quando il pallone è in gioco. L'allenatore potrà chiedere all' arbitro la visione del monitor e le immagini per controllare se la decisione va corretta o meno non saranno della Fifa ma del circuito televisivo».

Parole chiare che meritano però qualche considerazione aggiuntiva: Blatter non indica ancora "quando" effettivamente la rivoluzione diventerà realtà, lasciando presagire o tempi lunghi d'attuazione, oppure una sorta di boutade elettorale in vista delle elezioni del nuovo presidente della Fifa, previste nel 2015 e per le quali Blatter (78 anni e in carica da quattro mandati, dal 1998) ha intenzione di candidarsi, avendo come principale antagonista quel Michel Platini, ora presidente Uefa e da sempre legato a un calcio più rispettoso della tradizione.

L'apertura di Blatter arriva proprio nel momento in cui gli sport americani, in particolare l'Nba, si stanno interrogando sull'impatto sul gioco delle interruzioni chiamate dagli arbitri per verificare alla tv le azioni contestate. Lungaggini, perdita di ritmo, polemiche sembrano infatti controindicazioni di cui bisogna necessariamente tener conto;
Impossibile che un tipo a dir poco concreto, pragmatico e discretamente attaccato al vil denaro, come Blatter non abbia pensato all'aspetto economico della rivoluzione: proviamo a immaginare in una qualsiasi partita quattro interruzioni del gioco di un paio di minuti ciascuna, che magari le tv sapranno sapientemente riempire con spot commerciali in attesa della decisione degli arbitri. Un altro metodo ingegnoso per far affluire altro contante fresco nelle casse già ben pingui della Fifa.

Del resto, Blatter ha buon gioco nell'aprire alla moviola, forte del successo finora ottenuto da un'altra innovazione da lui fortemente voluta: la tecnologia del "gol non gol", che qui in Brasile ha esordito formalmente e che farà la sua comparsa anche agli Europei francesi del 2016. L'ha assicurato il numero uno della Fifa Blatter, che ha svelato come anche lo stesso Platini, sia rimasto "stregato" dall' utilità della moviola sulla linea di porta, contro cui si era espresso negativamente in passato.

«Ho parlato con il presidente della Uefa, Michel Platini, e mi ha detto che avrebbe introdotto la tecnologia sulla linea di porta al prossimo campionato europeo in Francia nel 2016», ha dichiarato Blatter. Possibile che Platini si sia convinto della necessità del software dopo la convalida del secondo gol della Francia contro l'Honduras dello scorso 15 giugno. «È una tecnologia che aiuta l'arbitro ed il pubblico e ora non c'è più discussione se il gol sia stato segnato oppure no. Sono sicuro che sarà introdotta anche dalle leghe professionistiche». A convincerlo di quest'ulteriore passaggio tecnologico un dei gol fantasma più celebri della storia,verificatosi ai Mondiali sudafricani: «Nel mondiale di quattro anni fa vidi quel tiro di Lampard (contro la Germania, ndr). Quella volta mi convinsi che avevamo bisogno della tecnologia e adesso abbiamo bisogno di fare un altro passo avanti».

Blatter si prende poi tutti i meriti per l'introduzione, al Mondiale, della bomboletta spray in dotazione agli arbitri: «All'inizio tutti sorridevano, ora invece lo spray è stato accettato. E anche i giocatori sono contenti: ora le discussioni sulla distanza dei nove metri della barriera non ci sono più».

Ha invece preferito non commentare la sanzione inflitta a Luis Suarez, sospeso per nove partite con la nazionale uruguaiana e bandito da qualsiasi attività legata al calcio per quattro mesi a causa del morso dato sulla spalla di Giorgio Chiellini. «La decisione è stata presa da un gruppo di sette giudici, non devo commentare - ha detto Blatter - A quanto pare, hanno preso in considerazione la storia del giocatore, che era già stato sospeso per la stessa cosa. Non posso dire se la pena è troppo pesante o no, i giudici sono indipendenti». «Io combatto per il fair-play in campo e fuori, ma soprattutto sul terreno di gioco, e quel giocatore non ha fatto una cosa giusta», ha concluso il buon Sepp, con toni già da piena campagna elettorale. La corsa alla (ri)elezione è ufficialmente cominciata.

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