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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2014 alle ore 14:09.
L'ultima modifica è del 04 luglio 2014 alle ore 14:17.

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(LaPresse)(LaPresse)

Il mondo guarda all'ultimo viaggio della Costa Concordia, due anni e mezzo dopo il naufragio con 32 morti che l'ha resa tristemente famosa. Nei prossimi giorni, il relitto sarà rimorchiato a Genova per essere demolito. Quando la nave da crociera fu raddrizzata dagli scogli dell'isola del Giglio, lo scorso settembre, l'evento era stato seguito in diretta su siiti internet, tv e radio dei due emisferi. L'imminente rimozione dal luogo della tragedia sta mobilitando di nuovo i media internazionali.

"Ultimo viaggio ‘a rischio' della Costa Concordia", ha titolato oggi sulla sua homepage Les Echos. "Il conto alla rovescia è cominciato", scrive il quotidiano francese. La data non è ancora ufficiale, ma il relitto dovrebbe probabilmente lasciare il Giglio il 20 luglio. L'operazione dovrebbe iniziare il 13 luglio – esattamente due anni e mezzo dopo il naufragio del 13 gennaio 2012 – e durare da cinque a sette giorni. Per fare l'ultimo viaggio – continua - la nave impiegherà quattro giorni.

"Nonostante i timori degli ecologisti, che parlano di "pattumiera galleggiante" e avrebbero preferito che il relitto fosse demolito nei porti più vicini, Piombino o Civitavecchia, la scelta del governo è caduta su Genova, distante 280 chilometri", riferisce Les Echos, accennando alle polemiche che hanno preceduto la scelta.
In tutto – sottolinea Les Echos - l'operazione costerà 1 miliardo e 100 milioni di euro, 100 milioni previsti per la demolizione, che si aggiungono alla fattura di un miliardo per la rotazione con disincagliamento e il raddrizzamento della nave. Online c'è anche il video che rivela il contenuto delle "viscere" della Concordia.

Libération punta l'attenzione sulle proteste: "Lo smantellamento Concordia crea trambusto": la scelta del porto ligure "innervosisce" le Ong ecologiste e i metallurgici della Toscana.

"Genova": è con un Sms che il primo ministro Matto Renzi ha comunicato ad Andrea Burlando, presidente della Liguria, la decisione presa dal governo il 30 giugno, "provocando un'ultima quérelle sul più grande naufragio degli ultimi anni", sottolinea Libération, ricordando che molte città erano in lizza per aggiudicarsi l'appalto da 100 milioni con centinaia di posti di lavoro.

Protestano gli ecologisti. Legambiente ha parlato di "pattumiera galleggiante", Greenpeace ha denunciato il rischio che le sostanze inquinanti all'interno della nave contaminino le zone attraversate dalla Concordia e ha sollevato dubbi sulla resistenza strutturale del relitto. Protestano i metallurgici: "Ci sentiamo pugnalati alla schiena", ha detto Mirko Lani, delegato Fiom di Piombino.
La decisione di affidare a Genova la demolizione della Costa Concordia era stata rilanciata subito sui siti di Le Monde e Le Figaro. Lo spagnolo Abc.es aveva messo la notizia con grande rilievo sulla sua homepage.

Il Daily Mail ha messo oggi sulla sua copertina online le ultime immagini filmate all'interno del relitto: "Dentro il relitto della la Costa Concordia: i sommozzatori esplorano la nave affondata, pochi giorni prima di quando sarà sollevata - rendendo furibondi gli attivisti verdi".

Una nave di lusso da 372 milioni di sterline sarà smantellata e "venduta come rottame", sottolinea il tabloid britannico.

Il video mostra l'interno "tormentoso" del relitto. L' "angoscioso" filmato dà un'idea degli ultimi drammatici momenti a bordo. Il Daily Mail ricorda il processo a carico del comandante: "Mentre migliaia di passeggeri sono riusciti a fuggire, 32 passeggeri sono morti e il capitano, Francesco Schettino, rimane sotto processo con le accuse di omicidio colposo e abbandono della nave".

E pubblica le immagini più impressionanti di quello che è rimasto. "Nel video si possono vedere libri, vestiti, perfino fiori in un vaso.. oltre alle carcasse dei negozi e dei caffè dove era il cuore della nave".

"Il viaggio finale non è senza ostacoli", osserva il Daily Mail. Greenpeace ha mandato la sua Rainbow Warrior per impedire la rimozione della Costa Concordia, sottolineando il pericolo di fuoriuscita di fluidi tossici nell'ambiente marino.
Genova – rileva il quotidiano – ha battuto molti altri contendenti, tra cui porti della Turchia e del Regno Unito, in corsa per vincere il lucroso appalto, che darà centinaia di posti di lavoro per due anni.

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