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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2014 alle ore 15:57.
L'ultima modifica è del 09 luglio 2014 alle ore 07:46.

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«Gli esuberi di Alitalia sono 2.251 ma individueremo tutti gli strumenti per ridurre al minimo il numero, agendo quanto più possibile attraverso gli ammortizzatori, grazie anche al Fondo nazionale per il trasporto aereo e al ricollocamento dei lavoratori». Lo ha detto il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi,in audizione al Senato. «L'obiettivo - ha aggiunto - è tendente a zero ma realisticamente non sarà possibile».

Lupi: ridurre esuberi al minimo
Lupi ha riferito che gli esuberi comprendono anche i 780 dipendenti, personale di terra e di volo, in Cig a zero ore dal 2008 e che finiscono la Cig a marzo 2015. Gli esuberi andranno in mobilità e non in Cassa integrazione, ha aggiunto il Ministro, e queste persone dovranno «essere assistite anche in dialogo con Adr, regione Lazio e Istituzioni, utilizzando strumenti di welfare per chi volesse prendere personale esperto». Per Lupi, infine «per i piloti non ci sono problemi», per il personale di volo «si sta discutendo di solidarietà» mentre «la maggior parte degli esuberi riguarda personale di terra».

Venerdì dead line con sindacati e banche
Il ministro ha inoltre spiegato che per Alitalia «questa settimana è la dead line per gli accordi sul fronte degli esuberi e dell'assetto societario con privati e banche», perché «occorre dare risposte e ognuno si deve assumere le sue responsabilità». Ecco perché «il governo non accetterà lo scarica barile». «Finora hanno dimostrato tutti una grandissima responsabilità - ha sottolineato Lupi - sul fronte dei privati stiamo andando a concludere, entro venerdì deve chiudersi l'aspetto societario con banche e imprenditori e altrettanto deve arrivare la risposta dei sindacati sul piano industriale»

Bonanni: lavoriamo per salvare tutti
Intanto è ripartita in serata la trattativa tra governo, sindacati di categoria confederali e azienda sugli esuberi. «Lavoriamo per tenere in piedi tutti», ha detto il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, entrando al Ministero dei trasporti per il tavolo su Alitalia, sottolineando che l'obiettivo è dare ad ognuno degli esuberi previsti «fonti di lavoro o ammortizzatori». Su una possibile ricollocazione degli esuberi in Poste o Adr, ha detto: «ci contiamo molto».

Piloti scrivono a Hogan: pronti firma blocco 3 anni contratti
I sindacati dei piloti e degli assistenti di volo Anpac, Avia, Anpav e Uiltrasporti Naviganti hanno scritto in maniera "irrituale" direttamente all'ad di Etihad James Hogan annunciando la disponibilità a «sottoscrivere immediatamente un blocco di tre anni di tutte le dinamiche contrattuali» perché «non c'è una alternativa credibile» a Etihad e per questo si sono impegnati alla «pace sociale» rinunciando ad azioni di rivendicazione.

Del Torchio: ricollocamento in Adr una delle ipotesi
«Dobbiamo chiudere secondo i tempi che ci siamo dati, spero nella settimana» ha detto invece l'amministratore delegato Alitalia Gabriele Del Torchio entrando al ministero dei Trasporti per il tavolo sugli esuberi in Alitalia. Per quanto riguarda la ricollocazione delle persone in Poste o in Adr ha risposto: «Lavoriamo per trovare la soluzione meno dolorosa e la ricollocazione in Adr è una delle ipotesi». Poi ha aggiunto: «Mi auguro di chiudere venerdì ma è possibile anche domenica o lunedì». Per Alitalia, all'incontro è presente anche il presidente Roberto Colaninno.

Adr: nessuna ipotesi di ricollocamento
A questo proposito, Aeroporti di Roma chiarisce che nessuna ipotesi relativa a un eventuale ricollocamento di alcuni esuberi Alitalia all'interno di Adr è stata mai presa in considerazione. Adr, in una nota, comunque conferma il potenziamento della struttura organizzativa in coerenza con il piano di sviluppo e il miglioramento della qualità dell'aeroporto di Fiumicino. L'azienda, inoltre, sottolinea che non intende attivare canali preferenziali e discriminatori di assunzione.

Del Torchio: con Etihad entro un anno Alitalia totalmente cambiata
Del Torchio, secondo quanto si apprende, nel corso dell'incontro con i sindacati e il Governo, ha detto che l'arrivo di Etihad cambierà totalmente il volto di Alitalia entro un anno. «Entro il primo anno - ha spiegato - la compagnia araba cambierà totalmente Alitalia». Del Torchio sta illustrando il piano che prevederebbe investimenti fino al 2023.

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