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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2014 alle ore 13:41.
L'ultima modifica è del 15 luglio 2014 alle ore 17:08.

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Sono proseguiti per tutta la notte i lavori a bordo della Concordia, dopo che il relitto è tornato a galleggiare. I tecnici, dopo averla fatta salire di due metri e averla spostata di 30, hanno ancorato e stabilizzato la Concordia in modo da poter proseguire le operazioni che consentiranno il rigalleggiamento vero e proprio e, successivamente, la partenza.
«Nei prossimi giorni - ha detto ieri al termine della prima fase il responsabile del progetto di rimozione, l'ingegner Franco Porcellacchia - lavoreremo in maniera continuativa per l'abbassamento dei cassoni, che sul lato di dritta non sono ancora in posizione, e per posizionare le ultime catene». Un lavoro, come ha spiegato Nick Sloane, che durerà 48 ore. «Ci vorranno circa due giorni per mettere i cassoni in posizione, tra mercoledì e giovedì saremo pronti per il rigalleggiamento definitivo». E intanto iniziano le operazioni di ricerca di Russel Rebello, la trentaduesima vittima del naufragio del 13 gennaio del 2012

La nave è tornata a galleggiare
La Concordia, comunque, è tornata a galla, dopo il naufragio al largo delle coste dell'isola del Giglio avvenuto 2 anni e mezzo fa. La nave è stata staccata dal fondale ed è riemersa di poco meno di 2 metri. Inoltre, si è spostata di 30 metri verso est, ossia verso il largo, operazione necessaria in vista del prossimo trasferimento a Genova, dove il relitto sarà demolito.

Il relitto della Costa Concordia é stato sollevato sia a poppa che a prua dalla piattaforma su cui poggiava, e ora galleggia grazie ai cassoni: la nave é dritta e stabile, ha affermato Porchellacchia. Quanto ai costi, «superano un miliardo di euro - ha detto in conferenza stampa Michael Thamm, ad di Costa crociere - ma é destinato a salire, perché non comprende l'operazione di oggi, né il trasporto a Genova, né la demolizione, né il recupero e il ripristino del sito. Credo che alla fine si arriverà a 1,5 miliardi di euro».

Un piccolo inconveniente tecnico – un cavo a poppa trattenuto da un martinetto idraulico (strand jack) – sta rallentando l'operazione di spostamento di 30 metri, in direzione est, della Concordia ormai tornata a galleggiare. La nave è in "assetto prodiero", ha spiegato Franco Porcellacchia, responsabile delle operazioni di rimozione della nave (naufragata all'isola del Giglio il 13 gennaio 2012, 32 morti) per Costa Concordia: è riemersa di oltre quattro metri a poppa, meno a prora "ma tutto questo è voluto", ha spiegato il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, annunciando per le 16, come previsto, la riapertura del traffico dei traghetti dall'isola del Giglio a Porto Santo Stefano. Le operazioni di oggi termineranno intorno alle 17,30 con l'ancoraggio della nave.

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