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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2014 alle ore 20:31.
L'ultima modifica è del 19 luglio 2014 alle ore 20:33.

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(Reuters)(Reuters)

Guerra fra Israele e Hamas, dodicesimo giorno: almeno 46 persone sono state uccise oggi dai bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, facendo salire a 342 il bilancio dei palestinesi uccisi, molti donne e bambini. Sono inoltre 2.390 i feriti palestinesi. L'80% delle vittime sono civili. Da parte israeliana le vittime sono 5: due soldati uccisi nei combattimenti con dei guerriglieri di Hamas entrati in Israele, mentre un civile è stato ucciso da un razzo sparato da Gaza, per un totale di due civili uccisi dall'8 luglio, inizio dell'offensiva chiamata "Operation Protective Edge"; un soldato israelieno è stato ucciso questa settimana dal "fuoco amico".

Tra le ultime vittime nella Striscia si contano due uomini, di 25 e 31 anni, uccisi in un bombardamento aereo vicino a Deir al-Balah, nel centro, ha confermato un portavoce dei soccorritori.

Gli sfollati che a Gaza cercano rifugio presso le scuole messe a disposizione dall'agenzia dell'Onu per i rifugiati (Unrwa) sono ormai più di 50mila.

Ma l'elemento nuovo nel conflitto sono i combattimenti alla barriera di confine con lo Stato ebraico. In una trasmissione radio il braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam, sostengono di essere penetrate in territorio israeliano, combattendo dietro le linee nemiche, mentre il ministro della sicurezza interna di Tel Aviv, Yitzhak Aharonovich, ha confermato che questa mattina «ci sono state scontri con i terroristi sulla barriera di confine». La Radio militare israeliana ha detto che soldati israeliani hanno ucciso «un terrorista» che ha cercato di infiltrarsi in territorio israeliano dalla Striscia con l'obiettivo di «fare una strage in un villaggio di frontiera israeliano». Due soldati sarebbero rimasti feriti.

Intanto continuano a suonare le sirene di allarme nel Neghev a Dimona e a Yeruham; e più a nord ad Ashqelon e ad Ashdod. Centinaia di migliaia di israeliani sono nei rifugi. Un civile israeliano è stato ucciso da un razzo di Hamas sparato da Gaza ed esploso in un insediamento di beduini nel Neghev. Si tratta del la seconda vittima israeliana dall'inizio delle operazioni. Tel Aviv, comunque, ha intenzione di ampliare ulteriormente la sua operazione di terra nella Striscia di Gaza, il cui obiettivo principale sono i tunnel attraverso cui avviene il contrabbando di armi e «l'infiltrazione di terroristi».

«La nostra intenzione è di continuare ad ampliare l'operazione secondo quanto necessario», ha detto il capo di Stato maggiore Benjamin Gantz, mentre un portavoce dell'esercito, Moti Almoz, ha confermato che «già 50mila persone hanno lasciato le loro case nel nord di Gaza e altre riceveranno l'ordine di evacuazione nel corso della giornata, appena avremo l'ordine di estendere l'operazione, lo faremo». Sul fronte diplomatico il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha avuto un colloquio telefonico con il collega iraniano Mohammad Javad Zarif in cui ha invitato l'Iran a «sostenere l'iniziativa egiziana» per un tregua a Gaza, iniziativa già contestata dalla Turchia di Erdogan.

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