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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2014 alle ore 20:05.
L'ultima modifica è del 25 luglio 2014 alle ore 22:42.

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Soldati israeliani presidiano un tunnel usato dai palestinesi (Reuters)Soldati israeliani presidiano un tunnel usato dai palestinesi (Reuters)

Israele accetta la richiesta di un cessate il fuoco di 12 ore a Gaza dalle 7 di sabato mattina (ora locale, le 6 in Italia, ndr) , avanzata dal segretario di stato americano, John Kerry, e dal segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon. Lo ha riferito un responsabile americano. Questo però solo dopo che il consiglio di gabinetto israeliano aveva respinto la proposta di un cessate il fuoco di più lungo periodo avanzata dal segretario di Stato Usa John Kerry. La notizia arriva dai media israeliani, che citano fonti ufficiali secondo le quali il gabinetto continua ora a discutere su come "incrementare" le proposte a favore di Israele. La decisione di rigettare per ora la proposta del segretario di Stato americano è legata al fatto che Israele intende restare nella Striscia di Gaza e continuare a distruggere i tunnel di Hamas, riferisce la tv di Stato israeliana. Il governo di Tel Aviv vorrebbe tenere questo requisito all'interno di un accordo per un cessate il fuoco temporaneo. In serata, dopo il rifiuto della proposta Usa, è intervenuto anche il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, in conferenza stampa al Cairo, tornando a chiedere una tregua umanitaria di 7 giorni: «I palestinesi hanno sanguinato abbastanza», ha detto.

Al diciottesimo giorno di combattimenti tra Hamas e Israele le vittime palestinesi sono ormai almeno 815, in gran parte civili, e 35 soldati israeliani, più due civili. Il secondo soldato israeliano ucciso oggi, il sergente Guy Levy di 21 anni, è stato colpito a morte da un colpo di mortaio sparatto da una struttura vicina ad una delle scuole dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) dove in questi giorni hanno trovato rifugio molti sfollati della Striscia di Gaza.

Anche oggi nella Striscia sono continuati i raid aerei da parte d'Israele, dove nel frattempo sono risuonate a più riprese le sirene d'allarme. Hamas ha anche lanciato tre razzi contro l'aeroporto di Tel Aviv, intercettati, ma che hanno costretto a rinviare l'atterraggio e a girare in circolo sopra allo scalo un volo di linea canadese. Mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto un corridoio umanitario per evacuare i feriti e far entrare beni di prima necessità a Gaza, la situazione é diventata molto tesa anche in Cisgiordania. Almeno cinque palestinesi sono stati uccisi tra Hebron e Nablus: uno é rimasto vittima dei colpi di arma da fuoco sparati da alcuni coloni, la cui auto era stata presa a sassate. Due avevano invece perso la vita e duecento erano rimasti feriti, alcuni in modo gravissimo, negli scontri notturni avvenuti a Qalandiya, durante una marcia di protesta tra Ramallah e Gerusalemme Est. Le fazioni palestinesi hanno proclamato la "Giornata della Collera" e la polizia ha vietato ai maschi sotto i 50 anni di avvicinarsi alla moschea di al-Aqsa.

In Iran manifestazioni contro Israelee l'America
Intanto migliaia di persone sono scese in piazza in Iran a sostegno di palestinesi intrappolati nella Striscia di Gaza. Manifestazioni si sono svolte un po' ovunque, a Teheran e in oltre 700 centri in tutto il Paese, a segnare quello ché è l'ultimo venerdì di preghiera del mese sacro ai musulmani, il Ramadan. Nella capitale, i manifestanti hanno sfilato portando cartelli su cui spiccava la scritta "Morte a Israele" e "Morte all'America". Le nove marce partite da diversi punti della capitale sono poi tutte confluite verso l'Università di Teheran. Ogni anno l'ultimo venerdì del mese di Ramadan in Iran é il "Giorno di Quds", il Giorno di Gerusalemme, ma le manifestazioni quest'anno hanno coinciso con il 18esimo giorno della campagna di Israele contro il lancio dei razzi a Gaza.

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