Addio al carbone: il Sulcis sperimenta l'energia pulita
Le miniere in perdita chiuse entro il 2018. Al loro posto centro di ricerca d'eccellenza. Okay da Roma con trenta milioni di risorse.
3. Sulcis / Il giacimento senza fine
Il giacimento del Sulcis è enorme. Enorme. Pare senza fine. Non si sa quanto sia esteso. A 500 metri di profondità giacciono dieci strati di carbone alternati a roccia, alti ciascuno tre o quattro metri ed estesi per chilometri e chilometri.
È come una colossale teglia di lasagne alla bolognese in cui per chilometri si estendono i dieci strati di roccia (la sfoglia) e di lignite (il ragù) fino a chissà quale remoto punto sotto al Mediterraneo.
I sondaggi geologici si sono limitati alla terraferma, senza continuare sotto il mare, quindi il giacimento è solamente immaginabile.
«Stimiamo che qui attorno ci siano almeno due o tre miliardi di tonnellate di carbone, e in un secolo di scavo ne abbiamo estratti forse il 2%», spiega Paolo Podda, direttore della miniera.
Dal '96 a oggi sono stati estratti 1,6 milioni di tonnellate. L'area mineraria in attività ha riserve accertate per 500 milioni di tonnellate.
Il resto non è stato mai saggiato. Miliardi di tonnellate.
©RIPRODUZIONE RISERVATA